Bonus protetto. Stiamo parlando di una particolare garanzia accessoria che può difenderci dagli aumenti di premio. Normalmente, come sappiamo, in caso di sinistro con responsabilità l’assicurato viene “spostato” su una classe di merito più alta. Ciò vuol dire che il premio assicurativo costerà di più. Non tutti sanno però che, di fronte a questa eventualità, c’è la possibilità di difendere la posizione raggiunta dopo anni di guida prudente. Ma come funziona il Bonus protetto? Semplice. Se si verificano queste condizioni, la classe di merito interna, ossia maturata in seno alla propria compagnia di assicurazioni nell’anno precedente, viene bloccata evitando all’assicurato il classico saliscendi del meccanismo Bonus-Malus e quindi di veder aumentare il premio assicurativo.
Piano con gli entusiasmi. È altrettanto importante sapere che non tutti possono scegliere la clausola Bonus protetto. Innanzitutto, può richiederla al proprio assicuratore solo chi, al momento di rinnovare la polizza, decide di continuare a servirsi della stessa compagnia assicurativa. Ricordiamo che, nel momento in cui un assicurato provoca un incidente, la sua classe di merito universale (CU) è destinata a salire in ogni caso. Quindi, se si decide di cambiare compagnia, il nuovo preventivo sarà calcolato sulla base della classe indicata nell’attestato di rischio, aumentato per effetto dell’incidente causato. Se invece si decide di rimanere con la vecchia compagnia, allora nessun problema.
Questo vincolo vale per tutti. Poi ci sono altre restrizioni, applicate dalle singole compagnie assicurative. Alcune chiedono che la classe di merito dell’assicurato non sia superiore a 4 e che lo stesso non abbia causato incidenti nei due anni precedenti. Il costo? Qualche decina di euro al massimo, destinati a ripagarsi ampiamente al primo imprevisto.