Rc auto italia
Era nato con l’idea di rivoluzionare completamente il settore Rc Auto, migliorando le condizioni di vendita delle polizze, ma il decreto Destinazione Italia è riuscito solo a scuotere gli animi delle categorie di settore. Assicurazioni, medici, periti, carrozzieri e associazioni di categoria sono scontente delle modifiche presentate dal decreto e chiedono a gran voce un profondo cambiamento prima che questo venga convertito in legge.
Destinazione Italia, le modifiche richieste scontentano tutti?
Le richieste dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania) sono quelle più numerose, coinvolgono più aspetti del decreto e richiederebbero un cambio strutturale dell’intero decreto. Attraverso il presidente Aldo Minucci l’associazione ha fatto sapere che gli interventi prescrittivi e le clausole contrattuali obbligatorie previste non migliorerebbero assolutamente il costo finale della polizza. Il costo di un’ispezione preventiva del veicolo, strumento che le compagnie assicurative dovrebbe proporre all’automobilista prima della sottoscrizione per ridurre al minimo le possibilità di frodi, andrebbe ad annullare completamente gli eventuali benefici economici per il cliente finale.
Ulteriore punto negativo preso in analisi dall’Ania riguarda l’obbligo di prevedere clausole, opzionali per il cliente ma che garantirebbero almeno un 7% di sconto sul prezzo finale della polizza, relative a prestazioni di servizio medico sanitario con personale pagato dall’assicurazione che andrebbero a violare i principi comunitari in materia di libertà tariffaria e contrattuale. Infine l’associazione spinge per l’abolizione degli scontri obbligatori che – qualora previsto dalla compagnia per calmierare i prezzi – devono essere offerte su tutto il territorio nazionale senza prendere in considerazione le disparità tra regione e regione. Verrebbero tagliate fuori risorse e zone che necessitano di un intervento immediato sulle polizze Rc Auto.
Carrozzieri, periti e avvocati: categorie in rivolta
Se le assicurazioni chiedono al Governo di essere ascoltate, carrozzieri, periti, medici e avvocati sono disposti a bloccare tutto perché vedono il decreto solo come un’operazione a favore dei colossi assicurativi. Il risarcimento in forma specifica, che attraverso una regolare emissione delle fatture garantirebbe una maggiore sicurezza alle compagnie assicurative, non piace ai carrozzieri che temono il licenziamento di oltre 60 mila operai del settore. Il problema della fatturazione è reale e la Cna pensa si possa risolvere diversamente, ma i carrozzieri sono sicuri di non poter garantire la qualità dell’operato visto che saranno costretti ad accettare lavori a tariffe più basse e competitive per “rientrare” nelle convenzioni previste dalla compagnie.
Si fanno sentire anche i periti che, marginalizzati dal sistema del risarcimento diretto, chiedono una maggiore certificazione della professione in modo da garantire valutazione obiettive nell’interesse del consumatore ma anche per evitare frodi ai danni dell’assicurazione. Anche gli avvocati lottano per un chiarimento sul valore probatorio della scatola nera e sulla possibilità di fare ricorso nel caso in cui non venga convalidato il risarcimento.
Polizze Rc Auto in calo?
Un tutto contro tutti in cui l’unico a rimetterci potrebbe essere l’automobilista: è ciò che emerge dallo studio condotto dalla Boston Consulting Group sul potenziale risparmio dell’Rc auto proveniente dalla manovra governativa. L’analisi ha messo in evidenza come il prezzo medio di una polizza auto italiana sia il 45% più alto della media europea e che le cose non dovrebbero migliorare per il 2014 perché, anche se negli ultimi mesi del 2013 c’è stato un miglioramento dovuto essenzialmente dalla diminuzione di auto in circolazione, non si abbatteranno i costi dei sinistri stradali che vanno ad influire sul caro-tariffe. Destinazione Italia, ancora una volta il meccanismo potrebbe incepparsi.