Il futuro delle scatole nere auto sembra incerto. Superati i primi timori sulla tutela della privacy, le “scatole nere” per le auto avevano mosso i primi passi anche in Italia ma oggi i conti non quadrano.
- Chi pagherà effettivamente i costi delle scatole nere?
Il decreto sulle liberalizzazioni prevede che “nel caso in cui l’assicurato acconsenta all’installazione di meccanismi elettronici che registrano l’attività del veicolo, denominati “scatola nera”, i costi di installazione, disinstallazione, sostituzione, funzionamento e portabilità sono a carico delle compagnie […]”.
Quindi tutti i costi dovrebbero essere sostenuti delle compagnie, che in aggiunta fornirebbero uno sconto sulla polizza Rc Auto. Questo è ciò che ha previsto il legislatore, ma senza condurre nessun tipo di analisi costi-benefici.
Le cose si complicherebbero se le direttive delle “scatole nere” si venissero a combinare con quelle dei contratti base per le Rc Auto. Il contratto base, presentato alcuni giorni fa direttamente dal Ministro dello Sviluppo economico, dovrebbe rendere più facile il confronto tra le polizze offerte dalle compagnie e permettere agli automobilisti di cambiare la polizza più spesso.
Il problema potrebbe sorgere se per i contratti base fosse resa obbligatoria l’installazione delle scatole nere, ancora non prevista perché mancano delle norme sulla raccolta e trattamento dei dati, in modo da offrire una riduzione significativa delle polizze.
- Cosa accadrebbe nella situazione black box + contratto base?
Se per ipotesi tutti gli automobilisti decidessero di usufruire dei vantaggi delle scatole nere, il sistema avrebbe un costo di circa 3,1 miliardi di euro. Un totale dato dal costo d’esercizio annuo pari a 75€ per ogni scatola nera, che le compagnie dovrebbero recuperare dal prezzo versato dall’automobilista per l’RC Auto.
Questo è il punto in cui la faccenda si complica. Se a Napoli il punto di pareggio sarebbe raggiungibile se le black box facessero scendere il costo dei sinistri del 13%, a Trieste sarebbe necessario un -26% e ad Aosta un -31%. Percentuali che in determinate regioni risulterebbero chiaramente irraggiungibili, rendendo fallimentare il sistema delle scatole nere.
Vedremo mai una black box regolarmente installata su un veicolo italiano o sarà tutto un “fai da te“?