Tagliando assicurativo: il futuro?
Il mese scorso l’annuncio della prossima dematerializzazione del tagliando assicurativo ha fatto tanto rumore, soprattutto per la ventata di novità apportata, perché permetterà di ridurre il numero di veicoli fantasmi circolanti in Italia attraverso controlli più serrati e costanti. Un provvedimento potenzialmente funzionale, almeno “sulla carta”.
Oggi i veicoli privi di copertura assicurativa non sono più un’eccezione: diversamente da qualche anno fa – forse anche a causa della crisi e/o dei prezzi delle polizze – si stima che manchino all’appello più di 4 milioni di veicoli. Il tagliando elettronico dovrebbe richiamare alla normalità questi “imprudenti” e allo stesso tempo abbassare mediamente del 10% l’assicurazione auto. Funzionale, se non fosse per la “creatività” che potrebbero mettere in atto i soliti evasori. Sfruttando le falle di alcune norme sarà possibile, anche dopo il passaggio completo al tagliando elettronico, non assicurare il proprio veicolo e/o continuare a rischiare una contravvenzione.
Circoleranno più auto con targa straniera
Abbiamo già parlato del fenomeno delle numerose supercar con targa straniera, facilmente avvistabili nelle grandi città, che permettono non solo di evitare il pagamento del bollo auto, di eventuali multe e di sottrarsi ai controlli fiscali ma anche di risparmiare sull’assicurazione auto. Assicurare l’auto in un paese dell’Est Europa può arrivare a costare anche il 25% in meno rispetto all’Italia.
Un mercato dell’illecito che coinvolge possessori di auto di lusso che hanno una grossa disponibilità economica, ma che in futuro potrebbe allargarsi anche ai veicoli di fascia media. Un problema che sarebbe difficile da arginare visto che, oltre ai prestanome, si può fare tutto legalmente attraverso società di leasing europee.
Circolano sempre più vecchi e meno sicuri per tutti
Diversamente dalle grandi città, nei piccoli comuni non è semplice passare inosservati con una vettura di grossa cilindrata e quindi in molti per non pagare l’assicurazione si servono di vecchi veicoli. Veri e propri catorci che, in caso di controlli e contravvenzioni, vengono rottamati all’occorrenza permettendo di pagare solo un terzo della multa.
Una falla dell’articolo 193 del Codice della Strada che, sfruttata in questo modo, permette ad individui indifferenti alla sicurezza stradale di mettere in circolazione veicoli poco sicuri per se stessi e per gli altri. Un fenomeno che potrebbe aumentare con l’avvento del tagliando digitale in particolare nei piccoli comuni, visto che i controlli sono minori e non ci sono ZTL in cui la verifica della copertura assicurativa sarebbe automatica.
Cosa si può fare?
- Fermare ogni raggiro delle norme che regolamentano la circolazione dei veicoli non è così semplice, ma adeguare il numero di pattuglie della polizia stradale all’effettiva necessità dettata dal numero di veicoli circolanti permetterebbe di verificare e fermare chi circola senza assicurazione.
- Rendere performanti i controlli puntando sugli aggiornamenti dei sistemi di controllo/verifica (vedi Falco 193).
- Diffondere l’uso delle scatole nere per i veicoli.
- Ridurre il costo dell’assicurazione! Una percentuale dei 4 milioni di “non assicurati” non ha la possibilità di pagare l’assicurazione. Questo non giustifica assolutamente il comportamento scorrettissimo e soprattutto illegale di circolare senza copertura assicurativa, ma dovrebbe far riflettere tutti.
Oggi l’unico metodo per poter risparmiare è il confronto delle tariffe, a parità di condizioni, la differenza tra l’assicurazione più economica e quella più cara può superare i mille euro! Questo è molto chiaro leggendo i dati dell’Osservatorio Prezzi RC Auto di 6sicuro. Il problema è che anche l’assicurazione più economica, soprattutto in certe regioni, parte da una base altissima! Le assicurazioni sono società con fini di lucro, quindi è corretto che siano libere di applicare la tariffe opportune per garantirsi un guadagno (ecco perché delle differenze, anche importanti, tra una compagnia ed un’altra), tra i vari fattori di rischio che fanno aumentare il premio assicurativo, come abbiamo ripetuto più volte, ci sono: rischio truffe e sinistrosità della provincia di residenza. Cosa hanno fatto fino ad oggi le assicurazioni per debellare questo fenomeno? Poco, o meglio meno di quello che ci si aspettava. Le idee non mancano, come indicato in questo articolo, speriamo vengano attuate il prima possibile e diano i risultati sperati.