La dematerializzazione del tagliando assicurativo per le Rc Auto, elaborato dal Ministero dei Trasporti e passato all’esame del Consiglio di Stato, potrebbe diventare realtà. A cosa servirà? Perché questo cambiamento?
Il “tagliando virtuale” è solo uno dei tasselli costitutivi del decreto liberalizzazioni, convertito in legge n.27 del 24 marzo 2012 e “ampliato” dal Decreto Sviluppo bis, ma porterebbe a una maggiore tutela degli automobilisti aumentando il controllo su tutto ciò che ruota intono al mercato assicurativo.
In breve il regolamento prevede che il contrassegno cartaceo venga sostituito da quello virtuale, che venga costituita una banca dati collettiva e che sia possibile verificare i dati contenuti in essa con l’ausilio di mezzi tecnici (autovelox, telecamere ztl, tutor, telecamere per monitorare il traffico, etc.).
Un processo di digitalizzazione che coinvolge l’intero settore – dalla Motorizzazione alle compagnie assicurative passando per le agenzie – e che mira a combattere il mercato delle assicurazioni fasulle, a sanzionare i 4 milioni di veicoli che circolano senza assicurazione e ad abbassare il costo delle polizze assicurative.
Un vero e proprio upgrade del concetto di assicurazione auto, inedito per il nostro paese, che porterebbe alla realizzazione di un mercato assicurativo più aperto e democratico (il database potrà essere interrogato anche dai cittadini). Un controllo centralizzato, che a prima vista potrebbe mettere in allerta i tutori della privacy, porterebbe a una diminuzione delle truffe assicurative, oggi in forte crescita con gravi danni creati all’intero settore, perché facente capo a un sistema difficilmente raggirabile.
Un futuro ancora tutto da scrivere, in cui l’amministrazione italiana arriva sempre troppo lentamente e che coinvolgerà anche le case automobilistiche. L’unione tra la digitalizzazione del mercato assicurativo e le auto connesse alla rete ci riserverebbe un futuro più tranquillo, economico e paritario.
Il processo di dematerializzazione verrà completato gradualmente, entro e non oltre i due anni dell’entrata in vigore del regolamento, voi pensati si tratti davvero di un passo avanti?