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Annullamento bollo auto: sconti, agevolazioni e rottamazione cartelle

Continua a circolare da mesi la notizia dell’abolizione del bollo auto, in realtà, nulla è cambiato. Allora perché si parla di bollo auto cancellato?

Vecchi bolli auto cancellati

Grazie a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2023, è possibile avvalersi dello stralcio per i debiti esattoriali fino a 1.000 € contratti tra il 2000 e il 2015. Tra questi debiti rientra anche il mancato pagamento del bollo auto, per cui i proprietari di automobili che non hanno provveduto al pagamento del bollo auto dal 2000 e il 2015, non saranno più tenuti al pagamento degli arretrati a partire dal 31 gennaio 2023.

Per i bolli auto superiori a 1000€ non pagati dal 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2022 è possibile richiedere la rottamazione della cartella con uno sconto su sanzioni e interessi. Il debito potrà essere estinto in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023 o in cinque anni con un massimo di 18 rate. Inoltre, per i mancati pagamenti del 2022 non sono previste sanzioni o interessi, mentre per i debiti contratti nel 2019 e nel 2020 verrà applicato una sanzione del 3%.

Il tutto è eseguito in modo automatico, senza alcuna richiesta da parte del contribuente. Per verificare lo stralcio delle cartelle basta andare sul sito dell’Agenzia Entrate Riscossione alla pagina dedicata Verifica lo stralcio debiti nella tua Definizione agevolata 

Quando cadono in prescrizione i bolli auto non pagati?

La legge italiana ha fissato in tre anni i termini di prescrizione del bollo auto trascorsi i quali non si è più tenuti a versare l’imposta.

Il termine di prescrizione inizia a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa doveva essere versata e scade il 31 dicembre del terzo anno.

Esistono degli atti interruttivi che hanno il potere di interrompere il processo di prescrizione, facendo ricominciare il conteggio del termine di tre anni. Questi atti possono assumere diverse forme, tra cui:

I termini di prescrizione del bollo auto non sono uniformi in tutta Italia. Mentre generalmente il bollo auto si prescrive in tre anni, esistono variazioni significative su base regionale.

Ad esempio, nel Piemonte, questa regola subisce una variazione significativa. Qui, la prescrizione del bollo auto avviene dopo cinque anni, anziché i consueti tre. Questo significa che i proprietari di veicoli piemontesi hanno un periodo di tempo più lungo per adempiere ai propri obblighi fiscali legati al bollo auto.

Cosa succede se non pago i bolli arretrati?

Non pagare i bolli arretrati comporta delle sanzioni che aumentano progressivamente con il passare del tempo.

Se un automobilista effettua il saldo entro i primi 15 giorni successivi alla data di scadenza, la sanzione sarà dello 0,1% della tassa per ogni giorno di ritardo. Questo importo aumenta all’1,67% per ritardi compresi tra i 30 e i 90 giorni, oltre agli interessi di mora calcolati giornalmente. Dopo i tre mesi ed entro un anno dalla scadenza, la sanzione raggiunge il 3,75% dell’imposta originaria, a cui si aggiungono gli interessi di mora.

Nel caso in cui il ritardo nel pagamento superi l’anno, l’automobilista è soggetto a una multa pari al 30% dell’importo del tributo. A questa sanzione si aggiungono gli interessi moratori dell’0,5% per ogni semestre di ritardo.

La regione di appartenenza può inviare una richiesta di pagamento dopo aver accertato l’inadempienza del proprietario della vettura e contestualmente informare l’ufficio Riscossione dell’Agenzia delle Entrate che notifica la cartella esattoriale

L’avviso di pagamento, se ignorato, comporta l’iscrizione a ruolo dell’importo dovuto.

Il fermo amministrativo è l’ultima conseguenza del mancato pagamento del bollo auto. Scatta quando il contribuente continua a non pagare la tassa dovuta nei successivi 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale. Con il fermo amministrativo, l’auto non può più circolare legalmente.

Se il bollo auto non viene pagato per tre anni consecutivi, il veicolo viene cancellato dal PRA. In questo caso l’auto non può circolare fino al saldo dei bolli arretrati e una nuova immatricolazione del veicolo.

Come annullare cartella esattoriale bollo auto?

Se hai ricevuto un avviso dall’Amministrazione regionale in cui ti viene contestato l’omesso, insufficiente o ritardato pagamento della tassa automobilistica, hai l’opzione di presentare un’istanza di annullamento in autotutela entro 30 giorni dalla notifica. In questa istanza, dovrai spiegare all’Ente che l’importo richiesto è prescritto e che non sei tenuto a pagarlo.

Se invece hai ricevuto una cartella esattoriale, hai la possibilità di impugnarla entro 60 giorni dalla notifica, presentando un ricorso davanti alla Commissione Tributaria competente.

È importante notare che presentare un’istanza di autotutela non impedisce l’azione dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione di avviare la riscossione coattiva se non vieni a patti entro il termine di 60 giorni dalla notifica dell’avviso bonario.

Se l’importo indicato nella cartella supera 3.000€, è obbligatorio avere l’assistenza di un avvocato. Altrimenti, puoi decidere di stare in giudizio personalmente.

Indipendentemente dalla situazione in cui ti trovi, è cruciale raccogliere tutte le prove necessarie a supporto della tua posizione. Questo potrebbe includere documenti che dimostrano il pagamento della tassa automobilistica, ricevute, o qualsiasi altra prova che confermi la prescrizione del pagamento.

Inoltre, assicurati di mantenere una comunicazione chiara con l’Amministrazione regionale o l’Agenzia delle Entrate, fornendo loro tutte le informazioni richieste nel modo più accurato possibile.

Come faccio a sapere se il bollo è in prescrizione?

Il bollo auto non versato cade in prescrizione dopo tre anni dalla scadenza se la regione di appartenenza e l’Ente della Riscossione non richiedono il pagamento in quest’arco di tempo. Per essere sicuri che il bollo auto sia prescritto, bisogna controllare che non esistano solleciti di pagamento o cartelle esattoriali ricevute nei tre anni trascorsi dalla scadenza del pagamento. Solo se sono assenti queste richieste il bollo è prescritto.

In questa eventualità, il conteggio dei tre anni necessari alla prescrizione ricomincia dal giorno successivo al ricevimento della richiesta di pagamento.

Quando si tratta di determinare il momento della prescrizione per la tassa automobilistica, è essenziale comprendere un principio fondamentale: ciò che conta non è la data in cui l’avviso di accertamento è stato consegnato all’ufficio postale, ma la data in cui il destinatario effettivamente riceve il plico.

In altre parole, la regione non può sostenere di aver rispettato i termini di prescrizione semplicemente perché ha consegnato l’avviso all’ufficio postale prima che scadessero i tre anni previsti dalla legge.

Ai fini della prescrizione, l’unico termine rilevante è la data in cui il plico arriva al destinatario. Questo è l’unico momento in cui il contribuente viene messo al corrente dell’esistenza di un possibile debito.

A causa dell’epidemia di Covid-19, l’accertamento del pagamento del bollo è stato sospeso per due anni: il termine della prescrizione deve quindi tener conto di questo periodo di tempo.

Nel caso in cui il bollo auto non sia stato pagato nel 2018, il termine di prescrizione può dirsi concluso solo il 31 dicembre 2023 se non vengono presentate richieste di pagamento da parte della regione o dell’Agenzia delle Entrate. 

Bollo auto: riforma fiscale

La Riforma Fiscale è ormai legge, prevede la cancellazione di tutte le microtasse che hanno un valore molto marginale sull’intero gettito fiscale a livello nazionale. È l’identikit perfetto del superbollo, l’addizionale erariale al bollo che si paga sui veicoli di potenza superiore a 185 kw. Questa tassa è versata direttamente all’Agenzia delle Entrate mediante il modulo F24, l’importo è fissato in 20 euro per ogni kw eccedente i 185 kw. L’importo diminuisce con il passare degli anni dalla data di immatricolazione:

Una eventuale abolizione del superbollo nel 2023, con l’implementazione della legge delega sulla riforma del fisco, comporterà un vantaggio per i cittadini ma probabilmente anche per case automobilistiche e concessionari.

Esenzione bollo auto 2024

Nel 2024 sono confermate le esenzioni dal pagamento del bollo per i titolari di disabilità in base alla legge 104/1992. L’esenzione dal pagamento del bollo auto può spettare anche al famigliare convivente del cittadino con disabilità grave, e che sia proprietario di un auto utilizzata per il trasporto del disabile.

Per ottenere l’esenzione si deve effettuare la richiesta presso la regione di residenza, allegando la certificazione attestante la gravità della disabilità e indicando la targa del veicolo aventi cilindrata fino a:

Altra esenzione confermata è quella riguardante i veicoli destinati a esigenze sanitarie, come le autoambulanze.

Bollo gratis per le auto elettriche

Piemonte e Lombardia hanno introdotto il bollo auto gratis per sempre per chi acquista un’auto elettrica. Le altre Regioni, riconoscono l’esenzione della tassa automobilistica, in caso di un acquisto di un auto a emissioni zero, per cinque anni a partire dalla data di immatricolazione. A partire dal sesto anno l’importo del bollo auto è pari al 25% della tassa piena.

Bollo auto 2024: quanto costa e quando pagarlo

Anche per il 2024 non sono previsti aumenti per il costo del bollo auto. Difatti, l’importo del bollo auto da versare dipende dalla potenza della vettura che si trova sul libretto espressa in kW. Il valore da prendere in considerazione non tiene conto degli eventuali decimali. Un ulteriore valore da tenere in considerazione per calcolare il costo del bollo auto è la classe ambientale dell’automobile, stabilita dalla normativa europea in base alle emissioni inquinanti.

Una volta individuati questi valori, determinare l’importo del bollo auto è piuttosto semplice: bisogna moltiplicare il valore stabilito per ogni classe ambientale con la potenza espressa in kW. Al risultato che si ottiene va aggiunta una tariffa, fissata da ogni regione in maniera indipendente. In ogni caso, è possibile collegarsi al sito dell’ACI dove si può ottenere il calcolo esatto dell’importo dovuto, inserendo la targa e il tipo di vettura, la regione di appartenenza e la tipologia di pagamento da effettuare.

Il pagamento del bollo si effettua una volta l’anno e generalmente va pagato il mese successivo alla sua scadenza. In particolare:

Il bollo auto può essere pagato in qualsiasi luogo fisico o servizio online collegato al circuito Pago PA. È possibile effettuare il pagamento:

È bene verificare sempre le modalità di pagamento per eventuali differenze tra le varie regioni.

Rottamazione bollo auto

Le cartelle esattoriali fino al 2015 vengono automaticamente stralciate grazie a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023. Per gli importi non versati successivamente al 2015 è possibile pagare l’importo dovuto, senza l’aggiunta di sanzioni e interessi, usufruendo della rottamazione quater o definizione agevolata.

Grazie alla rottamazione quater, l’importo del bollo auto del periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 non viene cancellato, ma viene ridotto. Aderendo alla definizione agevolata è possibile pagare il bollo auto in una sola rata o optare per una rateizzazione del debito fino a 18 rate mensili dello stesso importo.

Se si sceglie il pagamento in un’unica soluzione, bisogna versare all’ufficio Riscossione dell’Agenzia delle Entrate l’importo dovuto entro il 31 luglio 2023. Questo è il termine anche per il versamento della prima rata, in caso di pagamento dilazionato, mentre la seconda rata va pagata entro il 30 novembre. Le prime due rate devono coprire il 20% dell’importo complessivo che bisogna versare. Le successive rate vanno versate entro febbraio, maggio, luglio e novembre dal 2024 al 2017. A partire dal 1° agosto 2023 verrà calcolato un tasso di interesse annuo pari al 2%.

Dopo le proteste dei Comuni che temevano per i loro bilanci, le multe stradali non rientrano più nella rottamazione quater, ma è previsto esclusivamente l’annullamento degli interessi. Chi ne ha diritto, può richiedere la rottamazione delle cartelle entro il 30 aprile 2023. La richiesta può essere effettuata attraverso l’area privata del sito dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, dopo aver effettuato l’acceso tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. Dopo aver presentato la domanda si riceverà una email contenente la ricevuta della presentazione della richiesta.
Tuttavia, è possibile presentare la domanda anche nell’area pubblica del sito. Basterà compilare il form presente sul sito e allegare un proprio documento di identità.

 

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