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Come si assegna la targa auto

Le targhe automobilistiche italiane seguono un sistema preciso e in continua evoluzione. Scopriamo come vengono assegnate e quali informazioni ci forniscono.

L’assegnazione delle targhe automobilistiche ha sempre destato curiosità poiché non tutti conoscono il principio sul quale si basa. Nonostante possa sembrare difficile da comprendere, il metodo di assegnazione è molto intuitivo, una volta conosciuto.

In Italia, le targhe hanno attraversato diverse fasi: fino al 1993 le prime due lettere indicavano la provincia di immatricolazione ed erano seguite da numeri progressivi; in seguito, per fronteggiare l’aumento del numero di veicoli immatricolati, l’indicazione della provincia è diventata facoltativa e si è passati a un sistema nazionale di assegnazione delle targhe, in modo da avere più combinazioni alfanumeriche da assegnare.

Negli ultimi anni è stata approvata una riforma che ha permesso alle auto storiche di poter essere immatricolate con la targa originale, al fine di garantire in modo ulteriore l’originalità dell’auto. Per tutte le altre automobili, l’Unione Europea sta pensando di adottare le targhe digitali, cioè targhe che comprendono un sistema GPS che permetta di conoscere la posizione del veicolo in tempo reale.

Ma come vengono assegnate le targhe in Italia? E soprattutto, quali informazioni riescono a fornirci? Scopriamolo insieme.

Sistema di assegnazione delle targhe

Dal 1993 il sistema di assegnazione delle targhe in Italia prevede l’utilizzo di sette caratteri alfanumerici: due lettere iniziali, tre numeri centrali e due lettere finali (AA 000 AA). Questo formato è stato introdotto per far fronte all’aumento del numero di auto in circolazione e per evitare il rischio di esaurire le targhe con il vecchio formato.

In precedenza, infatti, il sistema di assegnazione delle targhe prevedeva la sigla della provincia di immatricolazione e una sequenza numerica.

La progressione delle targhe segue un ordine specifico: la combinazione di partenza è stata AA 000 AA e per le successive sono state modificate le cifre in modo progressivo da 000 a 999. Esaurite queste combinazioni, si è passati alla modifica della seconda lettera finale, passando da AA 999 AA a AA 000 AB e così via.

Dopo aver completato le combinazioni con le lettere finali, si è proceduto a modificare la prima lettera finale e poi le lettere iniziali secondo lo stesso schema.

Per evitare possibili confusioni con le cifre 1 e 0 e con la lettera V, alcune lettere come I, O, Q e U non vengono inserite in questo sistema che così ideato, permette di creare un numero di combinazioni tale da assicurare una copertura sufficiente per molti anni a venire.

Seguendo questo schema, nel 2024 siamo arrivati a targhe che iniziano con le lettere GW. Quando tutte le combinazioni saranno esaurite, occorrerà trovare un nuovo sistema per assegnare le targhe in modo da poter dare un codice alfanumerico diverso a ogni automobile.

Targhe auto, norme da rispettare

Il Codice della Strada stabilisce delle precise norme da rispettare per le targhe auto, nonostante il rilascio avvenga da parte della Motorizzazione Civile.

Secondo quanto decretato dal Codice, tutti i veicoli con 2 o 4 ruote, inclusi i rimorchi e le minicar, devono essere in possesso di una regolare targa per poter circolare. Le targhe devono essere due, una anteriore e una posteriore e devono essere visibili e leggibili con facilità.

È obbligatorio mantenerle sempre pulite e in buone condizioni perché l’alterazione, la manomissione e l’occultamento sono vietati e comportano sanzioni molto severe. In caso di smarrimento, furto o deterioramento della targa è obbligatorio denunciare l’evento alle autorità competenti e richiedere il rilascio di una nuova targa alla Motorizzazione Civile.

Circolare con una targa manomessa o non ben leggibile comporta multe che vanno dagli 84 ai 7.953 euro, in proporzione all’illecito commesso.

Il 25 novembre 2023 è stata introdotta un’importante novità che riguarda le automobili storiche: grazie alla riforma è possibile richiedere di immatricolare o reimmatricolare i veicoli storici con la targa originale. In questo modo, i proprietari di questi veicoli possono aumentarne il valore storico e salvaguardarne l’autenticità. La domanda va presentata alla Motorizzazione Civile e il costo del rilascio per le automobili ammonta a 549 euro.

Come si leggono le targhe auto?

È possibile leggere le targhe dell’auto per ricavare alcune informazioni sul veicolo. L’attuale sistema permette di conoscere l’anno di immatricolazione dell’auto, partendo dalle prime due lettere.

Se si considera che nel 1993 si è partiti dalle targhe AA e si è giunti alla combinazione GW nell’ottobre del 2024, una targa che inizia con EW corrisponde a un veicolo immatricolato intorno al 2013. La provincia di immatricolazione non è sempre riconoscibile poiché l’applicazione dell’adesivo con la sigla provinciale è facoltativo.

Il calcolo non è sempre esatto poiché le targhe vengono assegnate in blocco alla singola Motorizzazione Civile e montate sul veicolo solo in un secondo momento.

Per conoscere nel dettaglio il luogo e la data di immatricolazione non è possibile basarsi soltanto sulla lettura della targa ma si può richiedere una visura presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), anche attraverso il servizio online a pagamento. Il costo è di 6 euro più un supplemento di 2,83 euro se si richiede il servizio telematico.

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