Lo spesometro...
Un nuovo strumento di cui si è dotato Fisco italiano che servirà a verificare se abbiamo un tenore di vita coerente con i redditi dichiarati. In sostanza, se un privato farà acquisti superiori a 3.600 euro IVA inclusa, o superiori a 3.000 euro se l'acquirente è un professionista/azienda, il cedente/negoziante dovrà raccogliere i suoi dati anagrafici e trasmetterli all'Agenzia delle Entrate.
Lo spesometro parte con i dati relativi agli acquisti effettuati nel 2010, quelli cioè di due anni fa e concede una deroga. Infatti, i dati da trasmettere per il primo anno vedranno innalzare la soglia dei 3.000 euro a 25.000. I cedenti/negozianti dovranno dunque verificare di essere in possesso dei dati anagrafici degli acquirenti che hanno superato questa soglia o, in alternativa, dovranno “recuperarli".
La prima scadenza per comunicare i dati degli acquirenti è alle porte: entro il 31 gennaio 2012 bisognerà inviare i dati del 2010.
A regime, la comunicazione andrà fatta entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello degli acquisti, quindi per gli acquisti relativi all'anno appena trascorso (il 2011) i dati saranno trasmessi entro il 30 aprile 2012.
Ma oltre alle soglie di spesa, che cosa andrà a finire nello spesometro?
Non tutti gli acquisti saranno oggetto di comunicazione al Fisco. In particolare, riguarderà la cessione di autoveicoli ma non la compravendita di immobili.
Questo perché il Fisco ha già a sua disposizione negli archivi le “variazioni” del mercato immobiliare, mentre non è in possesso di informazioni relative ai passaggi di proprietà degli autoveicoli che sono, quindi, difficili da monitorare.
Come utilizzerà questi dati il Fisco?
Con le informazioni anagrafiche ricevute da chi ci ha venduto, ad esempio, l'automobile, si andranno a fare dei controlli incrociati con quanto dichiarato annualmente.
Questo significa che per gli acquisti che andranno oltre il tenore di vita possibile in base al proprio reddito, il contribuente dovrà dimostrare la provenienza degli importi utilizzati (es. regali, prestiti ottenuti da amici o parenti ecc.).
Nelcaso degli acquisti fatti a rate, automobile inclusa, la verifica verrà fatta confrontando il reddito, ad esempio, relativo al 2010 con le rate effettivamente versate nello stesso anno. Quindi, se la rateizzazione riguarderà più anni, non sarà l'intero costo dell'auto ad entrare nello spesometro, ma la quota versata durante l'anno soggetto al controllo fiscale.
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