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Auto ibride: spariranno come dice l’AD di Stellantis?

Una netta accelerata verso l’elettrico per Stellantis. Almeno a giudicare dalle dichiarazioni dell’AD, che pronostica una sparizione delle auto ibride a favore di quelle ad esclusiva propulsione elettrica.

Auto ibride: le dichiarazioni di Carlos Tavares

Stellantis è il nuovo colosso dell’automotive, nato dalla fusione di FCA (Fiat, Alfa, Lancia, Maserati, Jeep, Chrysler ecc.) e PSA (Peugeot, Citroen, Opel e DS).

L’amministratore delegato, Carlos Tavares, nel corso di un’intervista ha rilevato che le auto ibride “alla lunga scompariranno”, poiché:

il mix di vendite all’interno dei veicoli elettrificati si sta spostando rapidamente verso le auto a batteria.

E ancora:

Sto sfidando i miei ingegneri e stiamo lavorando molto sulla capacità di accumulo dell’energia, ma anche sul coefficiente di efficienza energetica dei motori, sulle trasmissioni e sull’aerodinamica.

È indubbio che in Europa vi sia una spinta verso l’elettrico puro, se si pensa che anche il Next Generation EU Plan (il piano per la ripresa economica post crisi pandemica) verrà dedicato per il 37% alla transizione ecologica. Nel nostro Paese la spinta arriva dagli incentivi statali e locali, che tendono ad abbattere l’onerosità dei veicoli elettrici, il cui costo è una delle barriere all’adozione di questa tipologia di auto.

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Auto elettriche: previsioni delle cause automobilistiche

Abbiamo visto il chiaro parere dell’AD di Stellantis, ma cosa accade nelle altre case automobilistiche?

In particolare rileviamo i piani di Volvo, che ha annunciato che entro il 2030 tutte le sue vetture saranno elettriche, con un obiettivo intermedio del 50% entro il 2025. Un 2030 solo elettrico anche per Ford, che entro la metà del 2026, garantisce che ogni modello disponibile in gamma avrà almeno una versione Plug-in o elettrica.

In controtendenza le dichiarazioni di Akio Toyoda, numero uno della Toyota, che ritiene che i veicoli elettrici siano sopravvalutati. E rincara la dose affermando che i promotori di questa modalità di alimentazione, non prendono in considerazione in maniera adeguata le emissioni di anidride carbonica prodotte dalla generazione di elettricità, i costi sociali della transizione energetica, e i rischi di blackout se tutto il parco auto fosse elettrico.

Quel che è sicuro è che la transizione andrà pianificata e gestita, non solo dalle case automobilistiche ma soprattutto dalle istituzioni nazionali e sovranazionali.

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