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Cashback: benzinai in rivolta

Ormai è una pratica diffusa in tutta Italia: utilizzare le pompe di benzina fai da te per totalizzare il maggior numero possibile di micro pagamenti utili per il cashback. Ma lo Stato e i benzinai corrono ai ripari.

L’ultimo episodio a Lecco. 85 micro rifornimenti di benzina in meno di un’ora: è il fenomeno dei furbetti del cashback. Soggetti che totalizzano un numero elevato di transazioni attraverso micropagamenti prevalentemente presso le pompe di benzina fai da te.

cashback benzina

Cashback e benzinai: gli esercenti si stanno organizzando

Il gestore della stazione di rifornimento ha recuperato le immagini dalla videocamera di sorveglianza e, esasperato da questa pratica, ha deciso di pubblicarle sui social, nella speranza che i clienti desistano.

Pare infatti che lo stesso cliente non sia nuovo a questa operazione, ma soprattutto da più parti le associazioni di gestori di stazioni di rifornimento affermano che episodi di questo tipo si stiano verificando ovunque. Perché lo fanno?

Con questa “tecnica” tentano di scalare la classifica del Supercashback, concorso che premia con 1.500 euro chi nel Paese effettua il numero maggiore di transazioni in un semestre con pagamenti elettronici (bancomat, carte di credito e app di pagamento).

L’esercente di Lecco, intervistato dalla stampa locale, afferma:

La pompa rischia di rompersi con questo sistema. Quello che fa è perfettamente legale, ma se si rompe la pompa chi paga? Non ci potevo credere. Ho guardato i filmati delle telecamere, dove si vede questo giovane che dalle 2.33 alle 3.44 di sabato notte imposta la pompa, stacca la pistola, eroga un goccia di benzina e poi riaggancia. Per 85 volte. È riuscito a spendere somme che si aggirano fra gli 8 e i 12 Centesimi. Tutto questo sbattimento per sborsare meno di dieci Euro in totale.

Leggi anche il nostro articolo Super cashback per i primi 100mila con più transazioni: rimborso di 3mila euro l’anno

Cashback e benzina: la risposta dello Stato

Come detto, purtroppo questa pratica è perfettamente legale pur essendo rischiosa per la tenuta degli impianti di rifornimento, come evidenziato dal benzinaio di Lecco. A questo si aggiunge un danno economico per gli esercenti che hanno commissioni fisse anche su pagamenti molto piccoli (che di fatto con questa tecnica dei clienti finiscono per perderci dei soldi).

Tuttavia il Ministero dell’Economia, anche per via dei numerosi appelli delle associazioni di categoria, sta lavorando a misure specifiche per contrastare queste pratiche disoneste da parte dei furbetti del cashback. Nel dettaglio il ministero pensa di:

  • imporre una soglia massima di transazioni da poter compiere in un solo giorno, presso un solo esercente;
  • introdurre una norma che consenta soltanto le transazioni di importi superiori all’euro, in modo da impedire i micropagamenti;
  • istituire sanzioni ad hoc per colpire i furbetti, inclusa l’esclusione dal programma del Cashback di Stato (negando ai furbetti l’incasso di rimborsi e premi accumulati).

Risposte

  1. Ma avete letto il regolamento del cash back vale solo la prima operazione da ogni esercente che sia supermercato o Benzinaio inoltre io non ho ancora trovato benzinai che partecipano al cash back ed esiste già un minimo di spesa mi pare sia 1€.

  2. I furbetti sono dei truffatori, a danno della gente civile, sarebbe corretto trovare il modo per eliminarli e/o cancellarli da subito.

  3. Si può proporre di controllare sle i furbetti delle pompe di benzina sono autorizzati uscire fra le 22 di sera e le 5 di mattina
    Giuseppe Colella

  4. Buongiorno, sono d'accordo e solidale col gestore di Lecco e con tutti gli altri, e riguardo a ciò mi viene in mente una pensata: perché, nn lasciare il cash back "sganciato" nei momenti in cui la pompa lavora quando il gestore nn è presente, in fin dei conti anche le carte di fidelizzazione carburante funzionano solo a impianto aperto. Grazie

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