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Certificato di revisione auto: cos’è e quali informazioni contiene

Scopriamo insieme tutto sul certificato di revisione auto: cos'è, quali dati contiene e perché è fondamentale per la sicurezza e la trasparenza. Garantisci la corretta manutenzione del tuo veicolo e tutelati da possibili frodi. 

Dal 31 marzo 2019, dopo aver effettuato la revisione dell’auto, viene rilasciato il certificato di revisione che contiene i km percorsi e i dati sulle condizioni dell’auto. La direttiva europea che lo ha imposto era finalizzata alla riduzione del numero di frodi e a fornire maggiori garanzie per le auto usate.

Certificato di revisione auto: cos’è e quali informazioni contiene

In seguito alla direttiva europea 2014/45, anche l’Italia ha dovuto adeguarsi, facendo entrare in vigore dal 2019 il certificato di revisione, che viene rilasciato agli automobilisti al termine della revisione periodica dei propri veicoli. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali dati deve contenere.

Scadenza Revisione auto 2025

Anche quest’anno, tra le scadenze da non dimenticare c’è la revisione auto 2025, per la quale il primo controllo va fatto dopo 4 anni dall’immatricolazione e poi ogni 2 anni. Per taxi, veicoli adibiti al trasporto di più di nove persone e ambulanze è invece previsto un controllo annuale.

La normativa europea lascia la facoltà a ogni Stato membro dell’Unione di stabilire una diversa frequenza per la revisione dell’auto in presenza di particolari condizioni. Ciascun Paese può decidere di stabilire tempi più brevi per la revisione obbligatoria di:

  • auto che hanno subìto incidenti che possono comprometterne la sicurezza;
  • auto nelle quali i sistemi di sicurezza e ambientali siano stati alterati o modificati;
  • mezzi che hanno percorso più di 160.000 chilometri;
  • veicoli considerati a grave rischio stradale;
  • veicoli per i quali è cambiato l’intestatario della carta di circolazione.

Nel 2025, tutte le auto con prima immatricolazione nel 2021 dovranno essere sottoposte a revisione. Il termine ultimo per poterla effettuare è l’ultimo giorno lavorativo del mese in cui l’auto è stata immatricolata. Se il mese finisce con un giorno festivo, il termine si sposta al giorno lavorativo successivo.

Certificato di revisione: cos’è il CDR

Il certificato di revisione è il documento che viene rilasciato agli automobilisti al termine della revisione auto da parte di ACI, Motorizzazione Civile e centri specializzati. Al contempo, viene inviato anche al Ministero dei Trasporti. Il documento contiene i dati identificativi del veicolo, l’esito dei controlli e che tiene traccia del numero dei chilometri percorsi dall’auto.

I dati sui controlli e sul chilometraggio vengono inseriti nel Documento Unico dell’auto e si possono consultare sul Portale dell’Automobilista. Sarà sufficiente indicare il tipo di veicolo da controllare (scegliendo tra autoveicolo e motoveicolo) e il numero di targa.

L’indicazione dell’esatto chilometraggio all’interno del certificato di revisione è una misura antifrode molto importante. Dall’entrata in vigore del documento è diventato più difficile ritoccare il chilometraggio al ribasso per vendere auto usate a un prezzo maggiore del loro valore.

Quali informazioni contiene il certificato di revisione?

Sul certificato di revisione che viene aggiunto al Documento Unico di Circolazione e sul Portale dell’Automobilista, sono riportati:

  • il numero di targa e il simbolo dello Stato in cui è stato immatricolato il veicolo;
  • la categoria del mezzo;
  • la data e il luogo della revisione;
  • il nome e la firma di chi ha svolto il controllo e dell’ispettore;
  • il numero dei chilometri percorsi al momento del controllo;
  • il risultato del controllo;
  • le carenze riscontrate e la loro gravità;
  • la data di scadenza del certificato di revisione;
  • la data entro la quale andrà fatta la successiva revisione.

Le informazioni approfondite riportate sul certificato di revisione rendono molto più difficile dichiarare dati diversi al fine compiere frodi, sia ai danni dei potenziali acquirenti che per le assicurazioni.

Più difficili le frodi dello “schilometraggio”

Il certificato di revisione e la registrazione del chilometraggio servono soprattutto a ridurre le frodi nel mercato delle auto usate. La cosiddetta frode dello “schilometraggio” consiste nella manomissione del contachilometri ed è uno dei metodi più diffusi per ottenere un maggiore guadagno dalla vendita di auto usate.

Limitare la possibilità di dichiarare un minor numero di chilometri percorsi dall’auto vuol dire tutelare gli acquirenti da danni economici. In caso di manomissione del contachilometri l’automobilista rischia una multa. Le sanzioni secondo la direttiva europea devono essere “effettive, proporzionate, dissuasive e non discriminatorie“.

Al momento del rilascio del certificato di revisione, il proprietario dell’auto deve sottoscrivere la veridicità dei chilometri mostrati dal contachilometri e fornire le informazioni necessarie per chiarire eventuali discrepanze rispetto al passato. I responsabili tecnici del centro, invece, sono dotati di sistemi per l’apposizione delle firma olografa per fornire un’ulteriore garanzia di veridicità al documento, è irregolare il classico timbro e firma a mano.

Maggiore sicurezza e maggiori garanzie per chi acquista auto usate

La direttiva europea 2014/45 ha fissato regole ben precise per migliorare le revisioni periodiche degli autoveicoli e la qualità dei controlli. Queste regole sono state introdotte per aumentare la sicurezza degli automobilisti sulle strade e per fornire maggiori garanzie a chi acquista un’auto usata.

Il certificato di revisione è stato introdotto da una norma europea per cui presenta anche il vantaggio di essere riconosciuto in ognuno degli Stati membri. Inoltre, facilita i controlli da parte delle Forze dell’ordine poiché consente di controllare in velocità lo stato della vettura.

Molto importante è garantire l’assenza di confitti di interessi tra ispettori, centri di revisione auto e centri che si occupano della riparazione dei veicoli. Per assicurare tale indipendenza e la qualità dei controlli, la direttiva ha stabilito precisi criteri di supervisione da parte dell’autorità competente.

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