“Ho preso una multa?“. Purtroppo in un’epoca di autovelox, photored, tutor e Vergilius capita spesso di avere questo dubbio. Del resto avere sempre l’occhio vigile sul sulla lancetta della velocità è difficile, se ogni tanto si vuole guardare anche la strada. O magari quella pattuglia a bordo strada non l’avevi notata e hai il dubbio di aver superato, anche di poco il limite.
Come fare per sapere se è scattata la multa? A chi ci si rivolge per scoprire in anticipo cosa aspettarsi?
La contestazione immediata della multa
Per quanto riguarda il momento in cui l’automobilista viene informato di aver violato una norma e di aver preso una multa, la regola generale è quella prevista dall’articolo 200, comma 1, del Codice della Strada:
“(…) la violazione, quando è possibile, deve essere immediatamente contestata tanto al trasgressore quanto alla persona che sia obbligata in solido al pagamento della somma dovuta”.
Se vieni fermato, ad esempio dalla Polizia Municipale, e viene accertato che hai commesso un’infrazione alle norme stradali, della contestazione deve essere redatto, a mano o con sistemi informatici, un verbale in cui vengono riportati i dati di chi verbalizza e di chi viene multato, la norma violata e le sanzioni conseguenti, le eventuali dichiarazioni rilasciate.
Copia del verbale viene immediatamente rilasciata e da quel momento decorrono i termini per impugnarla, che sono rispettivamente di 30 giorni per impugnare davanti al Giudice di Pace e 60 giorni per impugnare davanti al Prefetto (per sapere come fare consulta la nostra guida). Attenzione però: cosa del tutto diversa è il preavviso di multa lasciato sotto il tergicristallo dell’auto. Si tratta di una prassi che consente di pagare immediatamente e senza spese di notifica, ma il verbale definitivo (quello da impugnare in caso di contestazione) arriva solo successivamente a casa.
Né può essere ad oggi motivo di impugnazione il fatto di aver ricevuto solo la notifica postale e non il preavviso sul parabrezza, tipicamente in caso di sosta vietata.
La contestazione successiva della multa
La contestazione fatta in una secondo momento, rispetto all’istante della violazione, dovrebbe essere l’eccezione rispetto alla regola generale riportata sopra. In realtà, tra rilevazioni automatiche e modifiche al Codice, oggi è questa l’ipotesi più frequente, mentre diventano sempre più rari i casi di contestazione immediata. Ma cosa dice esattamente la legge?
“Qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata, il verbale, con gli estremi precisi e dettagliati della violazione e con la indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, deve, entro novanta giorni dall’accertamento, essere notificato all’effettivo trasgressore o, quando questi non sia stato identificato e si tratti di violazione commessa dal conducente di un veicolo a motore, munito di targa, ad uno dei soggetti indicati nell’art. 196, quale risulta dai pubblici registri alla data dell’accertamento” (art. 201, comma 1, Codice della Strada).
Fermo il fatto che il verbale deve sempre dare atto del perché non è stato possibile fermare l’automobilista, il successivo comma 1-bis, introdotto e modificato negli ultimi anni, ha previsto una serie di ipotesi in cui è lecito non fermare il conducente del mezzo. Tra queste troviamo:
- se il mezzo è lanciato a velocità eccessiva e non è possibile raggiungerlo o fermarlo;
- se il mezzo attraversa un incrocio semaforico con luce rossa;
- se il mezzo compie un sorpasso vietato;
- se la violazione viene accertata quando conducente e proprietario non sono presenti, cioè il tipico caso del divieto di sosta;
- se la violazione viene accertata con apparecchi per la rilevazione a distanza gestiti dalla Polizia stradale o comunque omologati o autorizzati per il funzionamento completamente automatico, idonei a verificare la commissione dell’illecito in un tempo successivo, ad esempio le riprese dei varchi di accesso alla Zona a Traffico Limitato, per verificare chi non ha titolo ad accedervi.
Come sapere se ho preso una multa?
È ovvio che se hai questo dubbio ti sei imbattuto in una delle ipotesi del paragrafo precedente, in cui non sei stato fermato e hai il dubbio di aver violato una previsione del Codice della Strada. In questo caso, la multa rilevata in Italia deve esserti notificata entro 90 giorni che si contano dalla data della violazione: i tribunali, con diverse sentenze, hanno chiarito che le difficoltà organizzative della Pubblica Amministrazione (ad esempio, il caso tipico della Polizia Municipale che riesce a visionare i fotogrammi di un autovelox soltanto molto tempo dopo che sono state scattati) non valgono a far allungare questo termine .
E se voglio scoprirlo prima? La verità è che non esiste un sistema per avere questa informazione prima, né esistono fantomatici siti on line a cui accedere per verificare se si è stati multati. L’unica certezza viene dalla notifica, per cui tocca aspettare praticamente tre mesi per sapere se si può stare tranquilli o se si deve mettere mani al portafoglio.
Posso chiedere informazioni ai vigili urbani?
Ho detto “vigili”, ma potevo dire pure Polizia o Comune: se hai il dubbio di aver preso una multa e sai chi potrebbe avertela data, perché hai visto la pattuglia o perché sai chi controlla l’apparecchio automatico, c’è la possibilità di contattare l’autorità in questione e chiedere informazioni. Non è però una soluzione consigliabile: innanzi tutto perché non sono tenuti a dare informazioni prima della notifica, informazioni che potrebbero anche non avere, se ad esempio non hanno ancora visionato filmati o foto.
In secondo luogo è un po’ come dare un suggerimento: capita infatti che la multa venga notificata in ritardo perché l’ufficio preposto non riesce a smaltire tempestivamente il lavoro di invio dei verbali. Chiedere informazioni, fornendo dati precisi, potrebbe finire per funzionare da suggerimento e portare ad una notifica sicuramente tempestiva, privandoti di una motivazione forte per contestare la contravvenzione.