Il retrofit elettrico o riqualificazione elettrica è un’operazione che permette di trasformare un’auto con motore endotermico (alimentato a benzina, diesel o gas) in una con motore elettrico, tramite l’installazione di un apposito kit omologato.
Non occorre che il proprietario dell’auto sottoponga a omologazione la vettura trasformata, dal momento che il kit specifico per l’auto in questione è già omologato.
Per contribuire alla spesa sostenuta per la conversione, lo Stato ha introdotto degli incentivi che contribuiscono a coprire il costo dell’operazione fino a un massimo di 3.500€.
Scopriamo nel dettaglio in cosa consiste il kit di conversione dell’auto e da cosa è costituito, quali sostegni sono previsti nel bonus Retrofit 2022 e qual è il termine entro il quale è possibile inviare la domanda.
Retrofit: Quanto costa trasformare la propria auto in elettrica?
Il costo del retrofit elettrico parte da circa 6.000 € se la conversione riguarda vetture di piccole dimensioni come citycar o utilitarie; mentre per la conversione di auto di grandi dimensioni il costo dell’operazione può arrivare anche a 30.000 €.
Per farsi un’idea, basta andare sul sito della Newtron e verificare il costo. Ad esempio, il kit per una Panda III serie a è venduto a 5.700 euro + iva, mentre per la Panda I serie 6.700 euro, a cui vanno aggiunti 250 euro di spese per l’omologazione.
Ma conviene?
Oltre alla spesa, bisogna valutare i vantaggi della conversione all’elettrico:
- minore impatto ambientale rispetto a quello di un motore endotermico;
- risparmio carburante;
- accesso aree ZTL;
- esenzione bollo dai tre ai cinque anni
- agevolazioni sul costo dell’assicurazione
Inoltre, convertire un’auto ancora in buone condizioni generali (carrozzeria, meccanica, interni) può essere un investimento, in quanto potrebbe essere rivenduta a un prezzo che supera quello di mercato e la modifica stessa.
Kit conversione auto in elettrica
Con l’introduzione del D.M. 219/15 l’Italia si è adeguata agli altri paesi europei e ha reso legale convertire un’auto all’elettrico tramite la sostituzione del motore vecchio con uno di nuova generazione.
Quest’operazione può essere compiuta grazie all’utilizzo di un kit di conversione che, tramite una installazione di pochi componenti, rende il veicolo elettrico. I componenti necessari alla trasformazione di un’auto endotermica in elettrica sono:
- un motore elettrico;
- batteria agli ioni di litio;
- cablaggi e i nuovi sistemi di controllo per l’adeguamento alla nuova alimentazione;
- elettronica di gestione e interfaccia con la rete per la ricarica.
Nel caso in cui si decida di procedere con la conversione della propria auto, non può essere “fatto in casa”, ma va progettato, realizzato e certificato da aziende specializzate: affinché il kit sia legale e possa essere installato in maniera adeguata sulla propria auto. Il produttore deve essere accreditato al Ministero dei Trasporti. In questo modo l’affidabilità e l’alta qualità del kit sono garantite. Un kit di buona qualità, oltre a contribuire a rendere più sicura la vettura, incide notevolmente sull’autonomia della vettura elettrica.
Come richiedere il Bonus Retrofit?
Il bonus Retrofit prevede degli incentivi che coprono il 60% della spesa sostenuta per la riqualificazione dell’automobile fino a un tetto massimo di 3.500 €. Inoltre, a questa somma vanno aggiunti un ulteriore contributo del 60% per le spese di bollo per l’iscrizione al Pubblico Registro delle Automobile (PRA) e per il bollo e l’imposta provinciale di trascrizione (IPT).
Per poter fare domanda del bonus bisogna accedere alla piattaforma web https://retrofit.consap.it/, accedere utilizzando il proprio SPID e compilare il modulo di richiesta e fornire una serie di informazioni, tra cui:
- i dati del veicolo;
- le spese sostenute con relative fatture;
- IBAN per l’accredito dell’incentivo.
Una volta compilato il tutto e caricata la documentazione necessaria, basterà inviare l’istanza e attendere l’approvazione e l’accredito del bonus.
Quali veicoli possono usufruire del bonus retrofit?
Possono usufruire del contributo i proprietari di auto delle seguenti categorie:
- M1: veicoli destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e al massimo 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente);
- M1G: fuoristrada progettati per il trasporto di persone, con al massimo 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente);
- M2: veicoli progettati per il trasporto di persone, con più di 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente) e massa massima non superiore a 5 tonnellate;
- M2G: fuoristrada progettati per il trasporto di persone, con più di 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente) e massa massima superiore a 5 tonnellate;
- M3G: fuoristrada progettati per il trasporto di persone, con più di 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente) e massa massima superiore a 5 tonnellate;
- N1: veicoli progettati per il trasporto di merci, con massa massima non superiore a 3,5 tonnellate;
- N1G: fuoristrada progettati per il trasporto merci, con massa massima non superiore a 3,5 tonnellate.