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Quanto costa la ricarica del condizionatore auto?

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Arrivata la bella stagione il condizionatore auto non ne vuole sapere di funzionare: forse è arrivato il momento di ricaricarlo!

Come qualsiasi altro sistema, il condizionatore richiede manutenzione periodica, tra cui la ricarica del refrigerante. Ma quanto costa quest’operazione? E quale gas utilizzare? Vediamo tutto quello che c’è da sapere sulla ricarica del condizionatore auto.

Il costo della ricarica del condizionatore auto

Ricaricare il condizionatore dell’auto è una delle operazioni di manutenzione più comuni, ma quanto costa in realtà? I costi per la ricarica dipendono da tutta una serie di fattori. In primo luogo dall’officina cui ti rivolgi e allo stesso tempo anche dall’impianto refrigerante della tua auto e dalle sue dimensioni. Perché determinante per il costo della ricarica è sia la quantità di gas che viene stoccata all’interno dell’impianto che anche il tipo di gas che viene inserito.

Possiamo dire che in linea di massima i fattori da tenere in considerazione sono i seguenti:

A conti fatti, dunque il costo della ricarica del condizionatore può variare tra i 100 e i 300 euro, sempre che non ci siano il filtro da sistemare e il compressore guasto.

I differenti tipi di gas

I diversi tipi di gas variano a seconda dell’impatto che hanno sull’ambiente e nel corso degli anni l’Unione Europea ha emanato diversi regolamenti per disciplinare l’utilizzo dei gas per il climatizzatore delle auto e ridurre l’impatto ambientale. In particolare, il Regolamento Europeo Nr. 517/2014 ha imposto che dal 2025 debbano essere eliminati i condizionatori (mono o multi split) con un Global Warming Potential (GWP) superiore a 750.

Gas come l’R22, l’R12 e l’R410A sono stati vietati da queste direttive europee poiché considerati molto inquinanti e dannosi per lo strato di ozono. Per sostituire l’R12, il gas più utilizzato per gli impianti di climatizzazione dell’auto, fu introdotto il gas refrigerante R134A. Questo gas poco infiammabile consentiva di lavorare a pressioni inferiori rispetto agli altri HFC, con un basso impatto sull’ozono.

Tuttavia, anche il gas R134A, con un indice di potenziale di riscaldamento globale pari a 1430 non rispetta più il limite consentito. Per mitigare l’impatto ambientale dei sistemi di climatizzazione, la Commissione Europea ha introdotto regolamenti ancora più severi e promosso l’adozione di un nuovo refrigerante: il gas R1234YF. Il R1234YF è un gas refrigerante di nuova generazione, noto per la sua elevata efficienza e la capacità di ridurre il consumo di carburante nei veicoli. La sua efficacia di raffreddamento superiore rispetto ai refrigeranti tradizionali permette una gestione più rapida della temperatura, contribuendo a una maggiore efficienza energetica nei sistemi di climatizzazione automobilistica.

Questo gas presenta anche vantaggi significativi in termini di sicurezza: ha un rischio molto basso di incendio e di esplosione che lo rende più sicuro da utilizzare. Inoltre, il R1234YF è meno tossico rispetto ai suoi predecessori e offre quindi una protezione migliore sia per l’ambiente sia per la salute delle persone.

Dal punto di vista ambientale, il R1234YF si distingue per il suo bassissimo impatto. Con un potenziale di riscaldamento globale di soli 4, è una scelta molto più sostenibile. Questo significa che il R1234YF contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Grazie a queste caratteristiche, il R1234YF rappresenta una soluzione ideale per i sistemi di climatizzazione automobilistica, rispondendo alle esigenze dei produttori, in particolare dei marchi di lusso, che puntano alla sostenibilità ambientale e all’innovazione nei loro veicoli.

Quando ricaricare il condizionatore auto

Il condizionatore dell’auto è essenziale per garantire comfort durante la guida, specie nei mesi più caldi. Capire quando è il momento giusto per ricaricarlo può non essere sempre evidente. Come di certo saprai, il climatizzatore è un impianto composto da:

Tutti gli elementi si trovano nel vano motore, a eccezione della centralina elettronica e dell’evaporatore che sono presenti all’interno della vettura.

L’impianto funziona così: l’aria calda che viene aspirata dall’esterno cede il calore al gas refrigerante. In questo modo si abbassa la temperatura, si perde l’umidità (che viene scaricata all’esterno) e l’abitacolo dell’auto si rinfresca. Questo fa sì che, in generale, il gas con il tempo non diminuisca di molto, a meno che appunto non ci siano perdite di vario tipo.

Ciò significa che, in linea di massima, con una ricarica di gas puoi considerarti tranquillo per almeno 2 anni, o anche più, sebbene dipenda anche dal tipo di vettura.

Però, se noti una diminuzione dell’efficienza di raffreddamento, potrebbe essere necessario effettuare una ricarica del gas in anticipo. Se l’aria che esce dalle bocchette non è abbastanza fredda, potrebbe significare che il livello del refrigerante è basso. Con il tempo, piccole perdite o un uso prolungato possono causare una riduzione del refrigerante, rendendo meno efficace il raffreddamento. Un altro indicatore è l’emissione di aria calda dalle bocchette, anche quando il condizionatore è impostato su freddo. Questo potrebbe suggerire che il sistema è privo di refrigerante o che c’è un problema più grave che richiede l’intervento di un tecnico.

Non esiste una regola universale per la frequenza della ricarica del condizionatore, ma ci sono linee guida generali utili. È buona pratica far controllare e ricaricare il sistema di climatizzazione ogni due anni, anche se non si manifestano problemi evidenti. Questo aiuta a mantenere il sistema efficiente e a prevenire guasti imprevisti. Inoltre, è consigliabile un controllo del sistema di climatizzazione dopo aver percorso 30.000 – 40.000 chilometri, per assicurarsi che tutto funzioni correttamente.

Attenzione: anche se c’è chi dice che per la ricarica si possa anche fare da soli, grazie a kit fai da te, il nostro consiglio è di avvalerti di un professionista.

Quando si tratta di sicurezza in auto è essenziale affidarsi a professionisti esperti. Anche se il costo può non essere trascurabile, la competenza vale l’investimento.

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