Il Documento Unico di circolazione e di proprietà del veicolo, sostituisce la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà del veicolo. L’introduzione graduale del documento era prevista a partire dal 1° gennaio 2020, ma le associazioni di categoria chiedono una proroga, per via del ritardo nell’implementazione dei software gestionali.
Cos’è il Documento Unico di circolazione?
Il decreto legislativo 98/2017, entrato in vigore il 1° gennaio 2020, prevede la sostituzione della Carta di Circolazione e del Certificato di Proprietà del veicolo (CDP cartaceo o CDP digitale), attraverso la progressiva introduzione del Documento Unico di circolazione e di proprietà del veicolo.
In realtà nel Documento Unico (DU), il Certificato di Proprietà viene assorbito all’interno dell’attuale modello di Carta di Circolazione, che in basso a destra vede riportati anche i dati relativi alla situazione giuridico-patrimoniale del veicolo presenti nel PRA, cioè i dati di trascrizione e la presenza di eventuali vincoli o gravami (ad esempio la presenza di un ipoteca o di un fermo amministrativo).
Applicazione graduale del DU, dicevamo, che può comportare anche per un certo periodo di tempo la coesistenza della vecchia Carta di Circolazione separata dal CDP, mentre per altri veicoli ci sarà già la DU.
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Richiesta proroga per il Documento Unico di circolazione
In teoria tutto abbastanza chiaro, ma nella pratica le associazioni del settore automotive quali Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Unasca e Unrae hanno inviato una lettera al ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, nella quale chiedono a gran voce la proroga della piena entrata in vigore del DU. Nella lettera si osserva che Motorizzazione Civile e Aci non sono pronti a ottemperare alla semplificazione amministrativa, dal momento che i loro software gestionali non sono ancora in grado di svolgere la procedura.
Le associazioni chiedono dunque una proroga di 6 mesi dell’entrata in vigore, fino a oggi previsto a partire dal 31 marzo.
Pietro Teofilatto, direttore area fisco ed economia di Aniasa, spiega:
Questo sistema è un passo in avanti nella semplificazione e nella digitalizazione delle pratiche auto. Purtroppo, però, ha evidenziato la difficoltà di conciliazione tra i sistemi del Pra e quelli dell’archivio nazionale dei veicoli.