Le auto elettriche inquinano più di benzina o diesel? Oppure siamo di fronte a una ricerca viziata da metodo discutibile e conclusioni affrettate? Il dibattito sviluppatosi negli ultimi giorni è molto interessante. Un botta e risposta fulmineo che vede coinvolti da un lato l’Università norvegese della scienza e della tecnologia e dall’altro Cives, la Commissione Italiana Veicoli Elettrici a Batteria, Ibridi e a Celle a combustibile del Comitato Elettrotecnico Italiano.
Ma andiamo con ordine. Uno studio che arriva da Oslo entra a gamba tesa sulle auto elettriche: inquinano più dei tradizionali benzina e diesel. Quindi, di “green” le automobili di nuova generazione hanno ben poco, e questo dipende in larga misura dai processi utilizzati per produrre energia elettrica nelle diverse zone del mondo.
Esaminando l’intera vita di un’automobile, a prescindere dal tipo di motore - e prendendo in esame elementi di solito poco considerati, come le tecnologie di produzione e lo smaltimento dei singoli componenti - sarebbero emerse delle verità scomode. Innanzitutto, l’analisi rileva che la produzione di una vettura elettrica è più inquinante di quella di una automobile “normale”. Per non parlare di batterie e motori elettrici, che si tradurrebbero nell’impiego massiccio di materiali nocivi, alluminio, nichel e rame in testa. E poi arriva l’affondo. Se per alimentare le vetture elettriche si usa energia derivata da fonti “pulite”, allora la riduzione delle emissioni e dei gas di scarico diventa un vantaggio tangibile. Altrimenti, siamo punto e a capo. Il problema non si pone in Europa, dove l’energia è ottenuta da fonti diversi (alcune delle quali “green”). Niente da fare, invece, laddove l’energia elettrica si ottiene principalmente (se non quasi esclusivamente) da fonti non rinnovabili.
Il ragionamento non è piaciuto al Cives, che ha fatto alcune importanti precisazioni. È vero che l’auto elettrica non è sempre la più “pulita” delle soluzioni, e che la costruzione di veicoli elettrici è più dispendiosa in termini di produzione di anidride carbonica. Ma il confronto tra le diverse alimentazioni si risolve sempre a favore dell'elettrico: anche perché l’energia impiegata per costruire qualsiasi tipo di veicolo rappresenta una parte minima di tutto il ciclo di vita della macchina, e quindi non è un parametro indicativo per l’analisi. Piuttosto, considerando le emissioni derivanti dall’utilizzo su strada, l’impatto ambientale di pompe di benzina, oleodotti e navi petroliere, arrivando fino alle spese mediche derivanti dalla cattiva qualità dell’aria, si può capire che l’elettrico è e rimane una scelta rispettosa e sostenibile.
E, chiude Cives, dai costi inferiori, sia per il singolo sia per la collettività.
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