Con la legge 493 del 1999 è stata istituita un’assicurazione obbligatoria INAIL per gli infortuni domestici, conosciuta come assicurazione delle casalinghe. Il nome potrebbe trarre in inganno perché questa copertura assicurativa è obbligatoria per tutti coloro che, tra i 18 e i 67 anni, si occupano della cura della casa e del nucleo familiare senza ricevere compenso e senza subordinazione. Per questo motivo all’interno della stessa famiglia possono coesistere più persone assicurate.
Se hai già sottoscritto l’assicurazione obbligatoria, ricorda che il rinnovo della copertura deve essere effettuato entro il 31 gennaio di ogni anno, tramite il bollettino INAIL che arriva a domicilio e disponibile sull’app IO. Se non hai ancora stipulato l’assicurazione puoi effettuare il versamento in qualsiasi momento e usufruire delle coperture offerte dal giorno successivo alla stipula.
Nel caso di mancato rispetto dell’obbligo di iscrizione, è previsto il pagamento di una somma aggiuntiva proporzionata al periodo di inadempienza ma che non può essere superiore al premio annuo di 24€. Se l’iscrizione avviene entro 90 giorni dalla data di maturazione dei requisiti assicurativi, la sanzione è di 6€ mentre è di 12€ se l’iscrizione viene effettuata oltre tale termine.
Infortuni domestici, l’importanza dell’assicurazione
L’importanza dell’assicurazione per infortuni domestici risiede nel fatto che tutela il lavoro di chi sceglie di occuparsi della propria casa a tempo pieno e ne riconosce pieno valore.
Per ottenere le tutele durante il lavoro domestico, è necessario stipulare l’assicurazione obbligatoria INAIL. Se stipuli l’assicurazione per la prima volta, puoi effettuare il versamento del premio annuo pari a 24€ in qualunque momento dell’anno e la copertura assicurativa avrà inizio dal giorno successivo al pagamento.
Se hai già sottoscritto la polizza, il premio deve essere saldato entro il 31 gennaio di ogni anno, nonostante l’assicurazione abbia valore dal 1° gennaio. Il premio non è frazionabile ma è deducibile a livello fiscale.
Nel caso in cui il pagamento da parte di un soggetto già assicurato avvenga dopo il 31 gennaio, il sistema aggiorna in automatico l’importo, includendo una somma aggiuntiva calcolata in base ai giorni di ritardo.
Coloro che, nell’età compresa tra i 18 e i 67 anni, svolgono lavori domestici senza vincoli di subordinazione e in maniera gratuita sono obbligati a versare la somma stabilita per la protezione dagli infortuni domestici. Sono tenuti al pagamento:
- cittadini maggiorenni che si dedicano alla cura dei membri della famiglia e dell’ambiente domestico;
- pensionati con età inferiore a 67 anni;
- studenti che si occupano dell’ambiente in cui vivono, anche se vivono in un luogo diverso dalla residenza;
- cittadini stranieri senza occupazione e con regolare permesso di soggiorno;
- lavoratori in mobilità, in cassa integrazione o beneficiari di prestazioni dai Fondi di integrazione salariale;
- lavoratori che percepiscono indennità di disoccupazione a causa della perdita del lavoro non dettata dalla propria volontà;
- lavoratori stagionali, temporanei e a tempo determinato. In questi casi la copertura è valida solo durante i periodi di inattività lavorativa.
L’assicurazione per gli infortuni domestici offre copertura per gli incidenti che si verificano all’interno dell’abitazione, cioè lo spazio domestico comprese le pertinenze, come soffitte e balconi. Se la residenza si trova in un condominio, vengono considerate parti della casa anche le zone comuni come gli androni. La copertura si estende anche alle residenze temporanee su territorio italiano.
Gli esonerati dall’assicurazione
Non tutti sono tenuti ad avere un’assicurazione contro gli infortuni domestici. Sono previste alcune categorie di esonerati per i quali non vige l’obbligo di pagare l’assicurazione INAIL. In particolare, sono esclusi:
- i lavoratori socialmente utili;
- i titolari di borsa lavoro che svolgono un tirocinio o un corso di formazione;
- chi svolge un lavoro part time.
Chi percepisce un reddito basso e vive in un nucleo familiare con reddito limitato è esonerato dall’obbligo di pagamento dell’assicurazione che sarà a carico dello Stato. L’esenzione si applica a chi ha un reddito personale lordo fino a 4.648,11€ annui e un reddito complessivo lordo che non supera i 9.296,22€ annui.
Per ottenere l’esonero dal pagamento del premio, viene valutato solo il reddito dichiarato ai fini Irpef e non quello ISEE.
L’esenzione è possibile dopo aver presentato la dichiarazione sostitutiva in cui l’assicurato attesta i requisiti reddituali per l’esenzione dal pagamento del premio. L’iscrizione per l’assicurazione a carico dello Stato va rinnovata ogni anno poiché non è più disponibile il rinnovo automatico e può essere presentata solo in maniera telematica.
I risarcimenti per gli infortuni domestici: diritti e procedure
La sottoscrizione dell’assicurazione INAIL dà diritto a risarcimenti alle vittime di infortuni domestici, attraverso delle specifiche procedure che ti permettono di ottenere il giusto indennizzo in caso di incidente.
Gestita in maniera integrale dall’INAIL, l’assicurazione dà diritto al pagamento di un indennizzo a coloro che rimangono vittime di infortuni domestici e riportano inabilità permanente.
Per casi di invalidità compresi tra il 6 e il 15%, l’INAIL eroga un singolo rimborso di 377,41€. In presenza di infortuni più gravi, con percentuale di invalidità superiore al 16% si ha diritto, oltre al premio assicurativo, a una rendita mensile che può arrivare a un massimo di 1.454,08€.
Nel caso in cui l’infortunio domestico abbia causato un danno permanente e l’invalidità del 100%, l’assicurato avrà diritto anche a un assegno per l’assistenza personale continuativa di 667,12€.
Nel caso di decesso dell’assicurato a causa di un incidente domestico, la rendita viene corrisposta agli eredi. Il risarcimento può essere corrisposto tramite rendita mensile di 1.454,08€ oppure in un’unica soluzione con un assegno di 12.240,00€.
In caso di mancanza di eredi, il risarcimento può essere assegnato a chiunque sia in grado di dimostrare di aver sostenuto le spese per il funerale. L’assegno non può essere superiore all’importo massimo di risarcimento.