Una recente analisi di mercato condotta da UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) mostra un invecchiamento progressivo del parco auto circolante in Italia, posizionandoci all’ultimo posto tra i principali Paesi europei.
Già a partire dalla crisi economica di qualche anno fa che portò al crollo della domanda di auto, toccando il fondo nel 2013 con meno di 1,305 milioni di nuove unità. Da quel momento il recupero è stato lento e graduale e nel 2017 si arrivò a sfiorare 2 milioni di autovetture immatricolate.
Purtroppo, nel 2020 la pandemia ha portato il mercato degli autoveicoli ai livelli del 2014 con 1,3 milioni di veicoli immatricolati. Il 2021 si attesta a 1.457.801, con un sensibile aumento delle vetture ibride, con quasi un raddoppio dei volumi, la loro quota raggiunge, infatti, il 29,1%, guadagnando 13 punti sull’anno precedente. Raddoppiano i volumi anche delle immatricolazioni delle auto elettriche, salendo a quota 4,6%, anch’esse sostenute da Ecobonus, dalla crescente offerta di prodotto e dalla maggiore, sebbene ancora insufficiente, disponibilità di punti di ricarica.
La ricerca di UNREA Book 2021 evidenzia che un veicolo su quattro ha oltre 15 anni ed è abbastanza chiaro che il parco auto italiano continua a invecchiare passando da 34,300 milioni di veicoli nel 2009 con età 7,9 anni al 2021 con 38.815.00 veicoli circolanti che arrivano ad una età media di quasi 12 anni.
Parco auto in Italia: le auto più vecchie al Sud e nelle Isole
In base all’analisi dell’Osservatorio Autopromotec tramite i dati ACI, il tasso di rinnovo più alto in Italia tra il 2014 e il 2020 è stato rilevato nel Nord Est con il 48,2%, mentre il Nord Ovest ha un tasso di rinnovo del 37,4% e il Centro del 31,1%. Molto indietro il Sud e le Isole, con un tasso di rinnovo del parco autovetture circolante rispettivamente del 14,4% e 14,1%.
Quanto incide l’età di un’auto sulla Rc Auto?
Come abbiamo indicato in questo articolo Come si calcola l’assicurazione auto? Ci sono diversi fattori che determinano il costo dell’assicurazione auto. Tra questi, ci sono sicuramente il valore dell’auto e la sua età. Nella tabella sotto vediamo la distribuzione delle autovetture coinvolte in incidente nel 2020 (fonte ACI), secondo l’anno di prima immatricolazione e la classe di cilindrata del veicolo.
In questa tabella, invece, vediamo la distribuzione dei morti in incidente stradale su autovettura secondo l’anno di prima immatricolazione e la classe di cilindrata del veicolo.
Negli ultimi 10 anni c’è stata una sostanziale diminuzione del numero dei morti a seguito di incidente stradale a bordo di
autovetture di recente immatricolazione, dovuto, molto probabilmente alle nuove tecnologie applicate che hanno reso i mezzi più
sicuri. Da tenere conto, nella lettura di questi dati, che dal 2020 la pandemia ha modificato la mobilità e il numero di incidenti e vittime è diminuito drasticamente.
Quindi, è chiaro che a parità delle altre condizioni (città di residenza, età conducente, bonus-malus, etc), l’età dell’auto è un fattore che potrebbe aumentare il costo della polizza RC Auto. In generale, più è vecchia la macchina e più è alta la classe di merito, maggiore è la differenza di prezzo che occorre pagare come premio assicurativo tra un veicolo nuovo ed uno con 10 o più anni di vita.
Ogni compagnia tiene conto di queste statistiche nelle sue logiche di mercato e pur offrendo le stesse garanzie e servizi, potrebbero proporre tariffe sensibilmente differenti. Proprio per questo motivo prima di scegliere a quale assicurazione affidarsi è bene confrontare le tariffe.
Per quanto riguarda, invece, le garanzie accessorie legate al valore del veicolo è sempre vero che le auto con una maggiore anzianità costano meno delle nuove semplicemente perché negli anni hanno perso valore. Ad esempio, una Fiat Panda a benzina del 2010 ha un valore medio di 4.000 euro, la stessa autovettura immatricolata nel 2021 ha un valore di circa 12.800 euro.