Il Parlamento europeo ha esteso l’obbligo di assicurazione auto valida e non scaduta anche per le vetture ferme in aree private. Ma ci sarà ancora la possibilità della RC auto sospesa, vediamo in che modo.
RC auto sospesa: le nuove regole europee
Entro due anni, per la precisione entro il 23 dicembre 2023, l’Italia dovrà recepire l‘estensione dell’obbligo di dotarsi di una polizza RC auto così come previsto dal Parlamento europeo, che ha recepito le indicazioni fornite dalla Corte di giustizia europea, circa l’obbligatorietà estesa anche ai mezzi (auto e moto) tenuti fermi in garage, nel cortile o su un terreno privato.
Una volta recepite queste indicazioni dal nostro legislatore, i soli veicoli per cui avrai diritto all’esonero dall’assicurazione auto, saranno quelli ritirati regolarmente dalla circolazione attraverso le procedure previste dai diversi Paesi UE, nel caso italiano con la rottamazione e relativa cancellazione dal PRA.
Esclusi inoltre dall’obbligo i cosiddetti relitti, veicoli cioè privi di motore o ruote e dunque tecnicamente impossibilitati a circolare.
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RC auto sospesa: la possibilità di comunicazione
Tuttavia con le nuove previsioni europee non verrà meno per gli automobilisti, la facoltà di sospendere la copertura assicurativa, che è prevista ad oggi nella formulazione del regolamento attuativo del contratto base della RC auto.
La Direttiva UE n. 2021/2118 infatti prevede una deroga all’obbligo assicurativo sui veicoli temporaneamente ritirati dalla circolazione, ad esempio perché “non utilizzati per lunghi periodi per un uso stagionale”.
Ma c’è una condizione in tal senso da parte del legislatore europeo: le norme nazionali devono prevedere una qualche forma di comunicazione della sospensione della copertura e dell’inutilizzo del veicolo, e l’istituzione di un fondo di garanzia per i risarcimenti legati a questi casi.
Dunque il legislatore italiano dovrà prevedere la procedura di comunicazione della sospensione, dopodiché in caso di sinistro causato da un veicolo privo di copertura assicurativa, il nostro ordinamento prevede già che i danneggiati vengano risarciti dal Fondo vittime della strada, istituito proprio per tutelare i consumatori da casi del genere.