Scappare da un posto di blocco non è reato…
Questo è quanto sostenuto dalla giurisprudenza consolidata. Questo significa che, se hai dimenticato il portafoglio a casa con dentro la patente e davanti ad un posto di blocco cambi strada senza compiere manovre pericolose per la pubblica sicurezza, non stai compiendo nessun reato.
Insomma, niente mosse alla Need for Speed… Solo un cambio strada innocente senza violare il Codice della Strada.
Qualora, invece, durante la manovra di elusione del posto di blocco si infrangesse la legge e si compiessero atti pericolosi, scatterebbe il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Cos’è un posto di blocco
Il posto di blocco, altrimenti noto come checkpoint, è una postazione di fermo per veicoli creata per eventi eccezionali in cui si è alla ricerca di una persona specifica che ha compiuto reati penali.
La terminologia “posto di blocco” viene utilizzata nel gergo comune per indicare anche le postazioni di controllo, ovvero i fermi effettuati a campione tra la cittadinanza su strade urbane.
Posto di blocco: quando scappare non è reato
Come anticipato, non sempre allontanarsi da un posto di blocco è reato. La sentenza 1162/2016 del tribunale di Genova ha scagionato un uomo dal reato di resistenza a pubblico ufficiale che si era sottratto al controllo della polizia.
Secondo l’accusa, l’uomo procedeva a velocità decisamente sostenuta e, in prossimità della pattuglia, ha inchiodato ed invertito la marcia. Gli agenti, insospettiti dalla manovra, si sono gettati in un rocambolesco inseguimento dell’auto con sirene e lampeggianti per riuscire poi a fermarlo.
La difesa, invece, ha dichiarato che l’imputato ha sì effettuato inversione di marcia dopo aver visto il posto di blocco, ma la velocità era contenuta e gli agenti non avevano attivato le sirene durante l’inseguimento, ma solo i lampeggianti. Così facendo, al conducente non era chiaro che la pattuglia stesse inseguendo proprio lui e, una volta accortosi, si è fermato per i controlli di rito.
Il tribunale di Genova ha assolto l’uomo accusato di resistenza al pubblico ufficiale perché, secondo la giurisprudenza, quando al guidatore non è chiara l’intenzione di fermo da parte di una pattuglia oppure è chiara ma non si compiono manovre pericolose per fuggire, fare dietro front davanti ad un posto di blocco non è reato.
Reato di resistenza a pubblico ufficiale
Nel caso in cui l’autore dell’elusione del posto di blocco tenga un comportamento di guida pericoloso, con manovre azzardate per seminare gli agenti, scatta la resistenza a pubblico ufficiale. Mettere a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri utenti della strada con un comportamento aggressivo o minaccioso è un reato penale.
La resistenza a pubblico ufficiale scatta solo se sussistono due particolari condizioni:
- Il dolo, ovvero la consapevolezza della richiesta di stop da parte della pattuglia. Il reato non sussiste qualora il conducente riesca a dimostrare di non aver visto la paletta oppure di aver pensato che l’intimazione di arresto fosse indirizzato ad un altro conducente;
- Una guida ed un comportamento pericoloso per scappare dal posto di blocco. Se la manovra effettuata dal guidatore non richiede comportamenti di minaccia per la pubblica sicurezza e se resta entro i limiti di velocità e di prudenza, non sussiste alcun reato.
Quindi che fare se si vede un posto di blocco in lontananza?
Il consiglio che ti diamo è, ovviamente, quello di fermarti all’alt della polizia. Può capitare a tutti una svista o una dimenticanza e, piuttosto di farsi prendere dal panico, meglio dire la verità alle Forze dell’Ordine.
Mi raccomando! Niente manovre azzardate 🙂