Le nuove norme del Codice della Strada parlano chiaro: in caso di lesioni personali stradali gravi, si può incorrere nella revoca della patente per ben cinque anni. A dirlo è la legge del 23 aprile 2016 n. 41 sull’omicidio stradale, più precisamente nell’articolo 222 del Codice della strada, che copre il tema delle sanzioni amministrative accessorie all’accertamento di reati.
Cosa si intende con lesioni personali gravi?
Con lesione personale grave si intendono, secondo l’articolo 583 comma 1 n. 1, quei casi in cui da tale lesione derivi “una malattia o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai quaranta giorni”.
Si tratta dunque di un’evenienza in cui non è possibile connotare oggettivamente lo stato fisico del paziente tramite il parere disinteressato di un medico, ma la vittima si limita a dare un’indicazione soggettiva di dolore e\o fastidio, che però non ha alcun valore oggettivo. Un esempio è il colpo di frusta, di cui spesso manca un dato medico e diagnostico oggettivo, ma nonostante ciò la sua prognosi è spesso prolungata di 40 giorni.
Tamponamento e lesioni personali gravi: una legge poco precisa
Con una legge poco precisa, una simile situazione può avere conseguenze importanti anche quando si tratti di incidenti privi di particolare gravità. Ad esempio un banale tamponamento, spesso causato da disattenzione o frenate improvvise, può avere conseguenze non commisurate alla gravità del fatto.
In base a quanto detto prima, può derivarne un procedimento penale per lesioni personali stradali gravi solo perché la vittima lamenta persistenza di dolore in seguito all’incidente. In questi casi il medico non può contestare quanto affermato dalla vittima, soprattutto se sono passati molti giorni dall’incidente. Può semplicemente prendere atto di quanto sostiene e dichiarare che l’automobilista non può effettivamente condurre la sua vita “normale”.
In questo caso l’automobilista colpevole potrebbe ritrovarsi davanti ad una doppia sanzione:
- la prima relativa al fatto di non aver rispettato la distanza di sicurezza;
- la seconda per aver causato, a quando dice la “vittima”, lesioni gravi.
Come detto sopra, chi incorre in questo genere di situazione può vedersi la patente revocata fino a cinque anni se nel momento dell’incidente i vigili intervenuti sul luogo hanno rilevato una violazione delle norme. Si tratterebbe dunque di una punizione fin troppo severa per un reato in fin dei conti poco grave, soprattutto se le lesioni non sono gravi a tutti gli effetti.