Le
esclusioni sono delle clausole contrattuali previste da tutte le polizze assicurative, le quali indicano le circostanze in cui la copertura non è applicabile e dunque non è da considerarsi valida. Ogni assicurazione prevede delle limitazioni e dei
casi in cui non viene riconosciuta la prestazione assicurativa, i quali differiscono da ogni
assicuratore.
Ovviamente le clausole devono essere applicabili, infatti le esclusioni non possono esonerare del tutto la compagnia assicurativa dal rischio rendendolo di fatto nullo. Queste condizioni privano l’assicurazione della sua utilità, perciò devono essere inserite nel rispetto dei vincoli che disciplinano i servizi assicurativi e le normative di legge del Codice Civile.
Cosa sono le esclusioni assicurative
Prima di stipulare una polizza assicurativa bisogna sempre leggere con attenzione il
prospetto informativo, un documento importante all’interno del quale sono indicati i
termini della copertura. Tra le informazioni presenti sono specificate anche le esclusioni previste dalla compagnia assicurativa, ovvero le
situazioni che rendono nulla la polizza e non danno diritto ad usufruire della prestazione.
Queste clausole indicano tutti gli eventi che non sono coperti dalla polizza, in quanto un
sinistro che avviene in queste circostanze non è tutelato e non permette di richiedere la liquidazione del danno. Le esclusioni sono
inserite in ogni tipologia di assicurazione, tra cui le polizze RCA obbligatorie per la responsabilità civile degli autoveicoli, le assicurazioni viaggio e le coperture per la casa.
Nella
RCA le imprese di assicurazione prevedono in genere esclusioni in caso di incidente causato da un
conducente senza patente, oppure con abilitazione di guida scaduta. Allo stesso modo non coprono i danni causati con la
guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, oppure eventuali lesioni provocate a passeggeri non trasportati secondo le norme di legge del Codice della Strada.
Situazioni meno comuni che possono comunque comportare l’esclusione della copertura sono le
dichiarazioni false dell’assicurato, ad esempio allo scopo di non fornire informazioni esatte per la ricostruzione delle dinamiche del sinistro. Anche la partecipazione con il veicolo assicurato ad
attività illegali, oppure a corse automobilistiche non autorizzate, può annullare la validità della polizza RC Auto.
Differenza tra esclusioni e rivalsa
Con le polizze obbligatorie come la RCA le compagnie sono tenute a
risarcire comunque i danni causati dall’assicurato, tuttavia quando si manifesta una clausola di esclusione possono avvalersi del
diritto di rivalsa. In questo caso l’assicuratore indennizza il danneggiato, dopodiché può
richiedere il rimborso dell’importo pagato all’assicurato poiché l’evento non è coperto dal contratto assicurativo.
L’esclusione è dunque una circostanza che annulla la prestazione assicurativa, ad ogni modo quando le imprese di assicurazione sono obbligate a risarcire i danni possono utilizzare la rivalsa e rifarsi sull’assicurato. Per evitarlo è possibile sottoscrivere una
garanzia accessoria di rinuncia alla rivalsa, una polizza facoltativa con la quale le compagnie non esercitano tale diritto.
Ad esempio, negli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza l’assicuratore può concedere un
limite alcolemico più elevato di tolleranza, attivando l’esclusione e la rivalsa se il livello di alcol nel sangue supera un valore più alto rispetto a quello di legge. Lo stesso può avvenire per la guida con patente scaduta o con un veicolo con revisione non a norma, pagando un
sovrapprezzo sul premio assicurativo.
Le garanzie accessorie non eliminano del tutto l’esclusione e la rivalsa, ma concedono maggiore flessibilità all’assicurato in alcuni casi specifici. È bene ricordare che
le esclusioni non necessariamente sono allineate alle normative di legge, ad esempio gli articoli del Codice della Strada, come succede per la guida del veicolo assicurato da parte di una persona il cui nominativo non è indicato nella formula di guida della copertura.