I
fondi a contribuzione definita sono degli organismi di investimento di tipo collettivo di risparmio, ovvero dei
fondi pensione caratterizzati da un
versamento fisso. La somma viene stabilita all’interno del contratto, con un importo che rimane sempre uguale per tutta la durata dell’investimento, fino alla scadenza e al pagamento della rendita pensionistica complementare.
In questo caso
il rendimento del fondo non è noto al momento della sottoscrizione, in quanto dipende dall’andamento del fondo nel corso del tempo. Al contrario, i
fondi a prestazione definita garantiscono un rendimento certo, poiché il livello di contribuzione viene adeguato costantemente per assicurare un determinato risultato alla scadenza dell’investimento.
Che cos’è un fondo a contribuzione definita
I fondi pensione sono degli
OICR, ovvero degli
Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, disciplinati in Italia attraverso il D.Lgs. 124/1993. Il fondo raccoglie i versamenti dei lavoratori e dei datori di lavoro, investendo queste somme in altri OICR e in titoli quotati, secondo requisiti specifici volti a garantire la protezione del capitale e l’ottenimento di un rendimento.
Nei fondi a contribuzione definita la partecipazione prevede un
pagamento fisso, quindi il lavoratore conosce già l’ammontare complessivo dei versamenti all’inizio dell’investimento. Il rendimento invece dipende dalle prestazioni del fondo, perciò
gli investitori si assumono il rischio legato alle variabili di mercato, sebbene i fondi siano obbligati a minimizzare tale rischio.
Trattandosi di strumenti previdenziali integrativi i fondi pensione offrono una
rendita complementare alla pensione INPS, tuttavia non garantiscono l’importo di tale rendita. La somma è data unicamente dalle
performance finanziarie, al netto dei costi di gestione e delle altre spese amministrative caricate dai gestori del fondo pensione.
Questi fondi
non assicurano né il capitale alla scadenza né l’allineamento rispetto all’inflazione, tuttavia in confronto ai fondi a prestazione definita possono fornire un rendimento potenziale superiore. Si tratta di una soluzione adatta per chi è disposto a correre maggiori rischi, nel tentativo di
massimizzare il capitale per tentare di ottenere una rendita più elevata.
La rendita del fondo a contribuzione definita
I fondi pensione sono strumenti pensionistici integrativi, proposti dalle
compagnie di assicurazione, dalle banche e dagli altri organismi autorizzati. I fondi ricevono i pagamenti dei dipendenti e dei datori di lavoro che aderiscono all’
investimento collettivo, aggregando tali risorse per investirle in prodotti a basso rischio nell’interesse collettivo dei risparmiatori.
Il
contributo fisso al fondo pensione può essere effettuato attraverso il
TFR maturato, con un versamento a favore del fondo realizzato dal proprio datore di lavoro. Il primo passo consiste nell’
adesione al fondo pensione, operazione che in genere avviene secondo quanto previsto dagli accordi collettivi, con l’obiettivo di integrare l’assegno previdenziale pubblico al raggiungimento dell’
età pensionabile.
In seguito, comincia la
fase di contribuzione, con il pagamento da parte del datore di lavoro di una somma fissa trattenuta dal TFR e da eventuali contributi aggiuntivi. Questo processo equivale al
periodo di accumulo, durante il quale gli investimenti possono incrementare il capitale. I fondi pensione prevedono anche il
riscatto anticipato, oppure la possibilità di richiedere un’
anticipazione dopo un certo numero di anni.
Una volta maturati i requisiti per il pensionamento si ha diritto al
pagamento di una rendita, purché la contribuzione al fondo sia durata almeno 5 anni. In questi casi è possibile richiedere il versamento di capitale fino al 50% e il resto in rendita, oppure una rendita del 100% della somma, la quale
può essere o meno reversibile in caso di decesso dell’iscritto, con durata certa o vitalizia.