I
PIP sono i
Piani Individuali Pensionistici di tipo assicurativo, strumenti di previdenza integrativa per i risparmiatori che vogliono ottenere un reddito complementare rispetto alla pensione INPS. Questa forma di
previdenza accessoria è gestita direttamente dalle compagnie di assicurazione, le quali mantengono il patrimonio dei PIP separato dall’attività dell’impresa stessa.
Lo scopo dei PIP è quello di garantire le prestazioni offerte dalla
compagnia assicurativa nei confronti dei clienti, con il pagamento delle somme previste agli iscritti al raggiungimento dell’età per il pensionamento. Il Piano Individuale Pensionistico serve per acquisire una
pensione aggiuntiva rispetto a quella pubblica, per conservare il proprio tenore di vita o migliorarlo all’uscita dal mondo del lavoro.
Che cos’è un Piano Individuale Pensionistico
I Piani Individuali Pensionistici di tipo assicurativo sono dei
fondi interni, i quali nelle polizze vita di ramo I sono collegati alla
gestione separata dell’impresa di assicurazione, mentre nelle polizze vita del ramo III possono prevedere anche delle
quote degli OICR, gli
Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio.
Il
patrimonio dei PIP rimane comunque sempre
autonomo e distinto da quello della compagnia di assicurazione, infatti il suo unico obiettivo è il pagamento delle prestazioni a favore degli iscritti. Se anche la società assicurativa ha dei creditori, quest’ultimi non possono in nessun modo rifarsi sui PIP, i quali rimangono esterni e separati dal patrimonio dell’impresa assicurativa.
L’
adesione a un PIP avviene su base
volontaria e individuale, quindi non sono legati alla condizione lavorativa o a specifici accordi di categoria, come i fondi pensione che prevedono il versamento del TFR. In base alle performance della gestione finanziaria è possibile ottenere la
rivalutazione del capitale, con la maggiorazione delle somme versate attraverso i premi assicurativi qualora le performance dei fondi dovessero offrire un ritorno economico.
La
vigilanza sui Piani Individuali Pensionistici di tipo assicurativo spetta alla
COVIP, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, un ente istituto nel 1993 tramite i D.Lgs. 124/1993. Tuttavia, il controllo delle compagnie assicurative rimane a carico di IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulla Assicurazioni, il quale si occupa di verificare la stabilità delle imprese di assicurazioni.
Come aderire ai PIP
Chiunque può iscriversi a un Piano Individuale Pensionistico, anche se non si svolge nessun tipo di attività lavorativa al momento in quanto disoccupati o inoccupati. L’adesione può avvenire online attraverso le piattaforme specializzate delle imprese di assicurazione, tramite la rete distributiva, oppure rivolgendosi direttamente agli uffici della compagnia assicurativa.
Prima dell’iscrizione è fondamentale ricevere il
prospetto informativo, un documento in cui devono essere presenti tutte le
informazioni preliminari più importanti, compresi i costi del PIP e una simulazione della pensione complementare ottenibile al raggiungimento dell’
età pensionabile. Inoltre, la compagnia deve fornire la nota informativa e il
regolamento del PIP.
Un altro passaggio essenziale è la
compilazione di un questionario, con il quale l’impresa assicurativa può comprendere le reali esigenze dell’aderente, comprese le sue aspettative pensionistiche. Il contributo al PIP è libero, infatti è possibile
scegliere l’importo e la periodicità dei versamenti. I lavoratori privati possono anche usare il TFR per effettuare i pagamenti, mentre questa condizione non è consentita ai lavoratori pubblici.
Allo stesso modo l’iscritto può selezionare le
linee di investimento in base al proprio
profilo di rischio, agli obiettivi da raggiungere e al lasso di tempo rimanente per il conseguimento della pensione. Al termine dell’investimento la prestazione viene erogata nella forma di una
rendita, con il pagamento da parte della compagnia assicurativa di un certo importo in base all’età dell’iscritto e al capitale accantonato.