Il
rendimento minimo trattenuto è un parametro relativo alle polizze del ramo vita, con il quale vengono indicate le spese di gestione applicate dalla compagnia di assicurazione. Si tratta in particolare della
quota di rendimento relativa ai costi della polizza e prelevata dal gestore, perciò non corrisposta all’
assicurato.
Le
assicurazioni vita infatti prevedono l’investimento delle somme versate dal contraente attraverso i premi assicurativi, capitale sul quale l’assicuratore fornisce una garanzia di protezione e può fornire anche un
rendimento minimo garantito. Dal rendimento complessivo viene trattenuta una percentuale, con la quale vengono
coperti i costi sostenuti dall’impresa di assicurazione.
Che cos’è il rendimento minimo trattenuto
Quando viene stipulata una
polizza vita bisogna pagare un premio assicurativo, attraverso il quale l’assicuratore si impegna ad erogare una certa
somma in caso di sopravvivenza dell’assicurato alla scadenza della polizza. Sul capitale corrisposto l’impresa assicurativa offre una
garanzia finanziaria, quindi a prescindere dall’andamento degli investimenti effettuati con la gestione separata la compagnia restituirà almeno la somma versata con i premi.
Dopodiché ogni anno gli investimenti generano un risultato, il quale non può essere inferiore al
rendimento garantito minimo, ad esempio con l’offerta di un interesse minimo del 2%. Dal
rendimento effettivo, quindi pari o superiore a quello minimo garantito, viene
prelevata una quota in percentuale, un importo che serve alla compagnia per recuperare le spese relative alla gestione della polizza e all’attività finanziaria d’investimento dei capitali versati dal contraente.
Ipotizzando una polizza vita che fornisce un rendimento del 3%, se il rendimento minimo trattenuto è pari all’1% significa che il rendimento reale è del 2%. Trattandosi di un valore percentuale il compenso trattenuto dalla compagnia
non ha un importo fisso ma variabile, infatti la somma prelevata dal rendimento per coprire i costi cambia in base alle prestazioni degli investimenti e al capitale.
Ad esempio, se il fondo collegato alla polizza realizza un rendimento lordo del 5% e il prelievo per i costi è dell’1%, il rendimento effettivo è pari al 4%. L’anno successivo la prestazione potrebbe essere del 2%, oppure arrivare al 10%. In genere
il rendimento minimo trattenuto subisce un adeguamento in base alle prestazioni finanziarie, infatti il gestore potrebbe rinunciare, ridurre o aumentare questo valore in caso di performance negative o particolarmente positive.
Quanto incide il rendimento minimo trattenuto
La finalità principale di una polizza vita è quella relativa alla componente di risparmio, soprattutto per le assicurazioni sprovviste di una copertura caso morte. Questi prodotti, infatti, non corrispondono
nessuna prestazione in caso di decesso dell’assicurato, in quanto in tali circostanze il capitale versato con i premi non viene restituito dalla
compagnia assicurativa.
Il vantaggio per il contraente è legato al
pagamento di un capitale o una rendita alla scadenza del contratto, qualora in questa data sia ancora in vita e possa quindi ricevere il versamento delle somme corrisposte, oltre all’eventuale rendimento ottenuto nel corso della durata della polizza. Di norma, dunque, un rendimento minimo trattenuto molto alto in confronto alle prestazioni finanziarie non è un buon indicatore.
In generale conviene scegliere una polizza vita con un
rapporto basso tra il rendimento e i costi di gestione, poiché garantisce un maggiore margine di profitto per l’assicurato. Allo stesso tempo bisogna valutare anche la
qualità del servizio di gestione finanziaria, le prestazioni proposte dalla compagnia e lo storico del gestore, il quale potrebbe richiedere un compenso più elevato per le competenze e le prestazioni realizzate fino a quel momento.
Al contrario, un gestore che vuole posizionarsi e aumentare la raccolta potrebbe ridurre il rendimento minimo trattenuto per invogliare i clienti, diminuendo la quota di recupero dei costi. Ad ogni modo si tratta di un
parametro importante da valutare in una polizza vita, per comprendere meglio il potenziale rendimento che l’assicurazione potrebbe essere in grado di fornire.