La
riduzione del contratto è una clausola particolare prevista per le
polizze del ramo vita, laddove è possibile realizzare la
sospensione del pagamento del premio assicurativo per un periodo specifico. In questo caso si accetta una prestazione assicurativa inferiore rispetto a quella garantita dalle condizioni iniziali, in cambio della possibilità di mantenere operativa la copertura assicurativa nonostante l’interruzione dei versamenti.
Il blocco dei corrispettivi da pagare alla compagnia assicurativa può avere una
durata predeterminata, con un numero di anni preciso prima della scadenza naturale dell’assicurazione vita. Le regole per la riduzione del contratto devono essere disciplinate in maniera accurata e chiara all’interno del documento ufficiale tra le parti, dove vengono indicate anche le
penali che l’
assicurato deve pagare in queste circostanze.
Come funziona la riduzione del contratto?
In alcuni casi è possibile
congelare i pagamenti del premio assicurativo per le polizze vita, mettendo in conto di perdere una parte della prestazione, la quale sarà erogata in modalità ridotta. Allo stesso tempo durante tutto questo periodo non si può riscattare il capitale, né è possibile ricevere il versamento della rendita da parte dell’impresa assicurativa; tuttavia,
non si perdono i benefici della polizza i quali rimangono operativi.
Ad ogni modo
il capitale si riduce progressivamente, infatti con il passare degli anni in cui non si paga più il premio assicurativo e la somma diminuisce, in base alle indicazioni fornite dalle
clausole del contratto. Spesso sono applicate
penali piuttosto elevate, con costi da corrispondere così alti che possono erodere tutto il rendimento generato dal capitale versato alla compagnia assicurativa, oppure intaccare il capitale stesso.
L’
assicuratore inoltre prosegue a contabilizzare e addebitare i
costi amministrativi previsti dal contratto, anche se non si versano le altre quote del premio assicurativo, andando a gravare ancora di più su rendimenti e capitale. Questa condizione
mantiene attivo il contratto assicurativo garantendo che arrivi a scadenza, però la sospensione dei versamenti causa pregiudizi più o meno elevati ai danni dell’assicurato.
Come si calcola la riduzione del contratto
Il
calcolo della riduzione del contratto dipende dalla tipologia di contratto assicurativo stipulato oggetto della sospensione, ovviamente riferendosi solo ed esclusivamente alle assicurazioni del ramo vita. Nelle
polizze temporanee caso morte (TCM) non viene esercitata mai questa clausola, infatti l’assicurazione prevede il pagamento di un premio assicurativo a fondo perduto senza accantonamento.
Con le assicurazioni TCM in caso di interruzione del pagamento la polizza sarebbe nulla, perciò non si utilizza l’opzione di riduzione del contratto. Nelle
polizze vita a premio annuo la riduzione delle prestazioni è significativa, poiché queste assicurazioni rivalutabili prevedono
condizioni pesanti per il contraente qualora si avvalga di tale clausola.
Con le
polizze vita miste, con copertura caso morte e pagamento del capitale ad una scadenza prefissata, la perdita economica con la riduzione del contratto è
in assoluto la peggiore in confronto alle varie assicurazioni che consentono questa clausola contrattuale. Le
meno penalizzate sono le polizze vita a premio unico, le uniche in cui in alcune situazioni potrebbe valere la pena bloccare il pagamento dei premi assicurativi per far fronte a un imprevisto o un’emergenza.