Con la sigla
SIM vengono indicate le
Società di Intermediazione Mobiliare, ovvero le aziende abilitate a offrire servizi finanziari per gli investimenti. Si tratta di imprese iscritte in un apposito albo istituito presso la CONSOB, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa,
autorizzate a fornire prestazioni di natura finanziaria a privati e aziende.
In Italia questi servizi professionali possono essere proposti dalle SIM, dalle banche e dalle imprese di investimento, con la possibilità di operare sia sul mercato italiano che sui mercati europei ed extra UE. In ambito assicurativo le SIM possono
gestire i fondi legati alle polizze del ramo vita come le
unit linked, dal cui andamento dipende la prestazione assicurativa in caso di sopravvivenza dell’assicurato.
Che cosa sono le SIM e quali servizi offrono
Le società d’intermediazione mobiliare
operano sui mercati finanziari per conto proprio o su incarico dei clienti, limitando la loro attività ai mercati regolamentati riconosciuti dalla CONSOB. In passato queste imprese erano conosciute come
agenti di cambio, infatti la trasformazione in SIM è avvenuta soltanto nel 1991 con l’inquadramento definitivo nel 1998 attraverso il Testo Unico della Finanza (TUF).
Sono delle società d’investimento con
sede legale in Italia, le quali possono esercitare l’attività professionale anche all’estero purché in possesso di autorizzazione da parte della Banca d’Italia. L’
albo delle SIM è disponibile sul portale della
CONSOB, dove è possibile controllare il numero d’iscrizione, le generalità dell’impresa d’investimento e i servizi che può fornire secondo le norme di legge.
Le
attività svolte dalle SIM possono essere di vario genere, tra cui:
- brokeraggio per la negoziazione di titoli per conto di terzi;
- attività di selling per la vendita di titoli senza garanzia;
- dealing per la negoziazione di titoli per proprio conto;
- gestione di portafogli d’investimento finanziari;
- collocamento di prodotti finanziari con garanzia o underwriting;
- raccolta e gestione di ordini per l’acquisto e la vendita di titoli.
Alcune SIM gestiscono direttamente attività finanziarie con titoli di proprietà, perciò in questo caso possono essere esposte al
rischio di mercato. Altre SIM invece operano per conto terzi senza possedere titoli propri, quindi sono soggette appena a dei
rischi operativi legati allo svolgimento dell’attività professionale.
I requisiti previsti per le SIM
Ogni società d’investimento deve possedere una serie di requisiti essenziali, a partire dall’
autorizzata rilasciata dalla CONSOB che avviene in caso di esito positivo entro 6 mesi dalla data di presentazione della domanda. La SIM deve inoltre essere organizzata nella forma di una
società per azioni o Spa, detenendo un capitale minimo stabilito dalla Banca d’Italia e rispettando i requisiti di
professionalità e onorabilità.
Il
capitale detenuto dalle imprese d’investimento deve essere di
almeno 120 mila euro per società che si occupano appena di consulenza, oppure di 385 mila euro per le SIM che realizzano attività di gestione portafogli, trasmissione di ordini per conto terzi e collocamento di prodotti finanziari senza garanzia. La dotazione di capitale sale a
1 milione di euro se la SIM si assume anche dei
rischi per conto proprio, oppure colloca strumenti finanziari con garanzia.
In alcuni casi la SIM può essere composta da
persone fisiche, le quali detengono partecipazioni della società tramite quote azionarie e operano in modo indipendente. In genere, però, la dimensione della SIM è relativa all’
ambito assicurativo o bancario, in quanto esercitano attività finanziarie d’investimento per conto della
compagnia assicurativa o dell’istituto di credito.