La Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto un’organizzazione che lucrava su incidenti mai avvenuti. Coinvolti un giudice di pace, un perito, tre avvocati e un medico.
Incidenti stradali inesistenti: scattano le indagini
La magistratura romana, in seguito a numerose denunce e grazie alle indagini dei finanzieri del comando di Napoli, ha emesso 2 misure cautelari e 5 interdittive con sospensione dell’esercizio della professione. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Maddalena Cipriani su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Lelo e del sostituto Laura Condemi.
L’organizzazione operava nel territorio napoletano, più precisamente a Nola. L’iter della truffa era sempre lo stesso, ossia dichiarare incidenti stradali inesistenti o con dinamiche totalmente diverse da quelle descritte nelle varie denunce.
A Roma la prima tranche del processo
Gli accertamenti sono stati avviati a Nola. A Roma, una ventina di sinistri falsi che coinvolgono, oltre il giudice di pace Attilio Altamura – per lui è stato disposto l’obbligo di presentazione -, altri quattro colleghi. Per tre di loro, la procura aveva richiesto l’emissione di misure di interdizione, ma per il Gip non c’erano i presupposti.
Gli avvocati indagati sono Nunzio Cerciello, Maria Cristina De Vivo e Roberto Chiavarone. Analoga situazione per Francesco Re, perito stradale, e Salvatore Duraccio, medico coinvolto nelle truffe.
L’inchiesta ha permesso di comprendere il complesso sistema messo in atto ai danni delle assicurazioni. I cardini della truffa erano le false testimonianze, le certificazioni artefatte e la complicità dei Giudici di Pace.