La Corte di Cassazione, con una recente sentenza (n. 22351/16 del 4.11.2016), ha chiarito quanto le cinture siano importanti ai fini di una corretta valutazione del risarcimento danni. Niente cintura di sicurezza, risarcimento ridotto. Questo è il percorso da seguire e da rispettare per educare all’uso della cintura di sicurezza.
Incidenti stradali: la responsabilità del conducente incide sul risarcimento
Di questo parla la sentenza sopracitata. Di responsabilità. Anche perché indossare la cintura di sicurezza è un obbligo imposto dal Codice della Strada. L’articolo 72, chiarisce che:
“chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta, cioè’ delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 80 a euro 323. Quando il mancato uso riguarda il minore della violazione risponde il conducente ovvero, se presente sul veicolo al momento del fatto, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso”.
Alla sanzione va aggiunta la problematica legata al risarcimento dei danni – sia alla propria persona che a terzi.
Risarcimento ridotto senza la cintura di sicurezza
La sentenza della Cassazione riguarda esclusivamente il risarcimento dei danni fisici. Per il risarcimento dei danni riportati all’autovettura, invece, la cintura di sicurezza non cambia alcunché. In parole povere, se non indossi la cintura di sicurezza – in caso di incidente stradale – otterrai un risarcimento ridotto e proporzionato al danno che avresti evitato se l’avessi indossata. Naturalmente, posto che la colpa dell’incidente non sia tua.
Per valutare la dinamica dell’incidente, il Giudice richiede la consulenza del CTU (consulente tecnico d’ufficio).