Anno nuovo, aumento nuovo: ecco che a buttare benzina sul fuoco arriva l’articolo 195 del Codice della Strada, il quale prevede che ogni biennio l’importo delle multe subisca una “variazione” (ovviamente al rialzo…). Dal 1° di gennaio infatti, queste ultime subiranno un aumento del 6% circa, l’aumento più consistente dal 1998. Così recita il comma 3 dell’articolo in questione: “… La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. All’uopo, entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro di grazia e giustizia, di concerto con i Ministri del tesoro, dei lavori pubblici, dei trasporti e per i problemi delle aree urbane, fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo…”.
L’aspetto più allarmante e sotto gli occhi di tutti non è tanto l’aumento degli importi in sé, in ogni caso consistente, ma il fatto che gli stessi Comuni prevedano nelle loro voci di bilancio un incremento delle entrate dalle sanzioni e dai verbali emessi dalla Polizia Municipale, incremento che oscilla tra il 10% e il 20%. Emblematico il caso del Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che chiede piuttosto esplicitamente agli agenti di fare più multe, altrimenti si vedrà costretto ad alzare le tasse.
Questo significa che, come denunciano tantissimi italiani, le infrazioni del Codice della Strada sono per gli enti locali non tanto uno strumento per valutare come intervenire sulla sicurezza stradale, quanto un salvadanaio in grado di riscattare le casse comunali dagli ammanchi dovuti ai tagli da parte dello Stato.
I sindaci, dal canto loro, si lamentano sottolineando che a causa di questi tagli decisi dal Governo, tagli spesso ingiusti e irrazionali, devono essere loro a metterci la faccia davanti ai cittadini e a trovare “soluzioni” impopolari per non lasciare i conti comunali in rosso.
Quindi, a noi conducenti non ci resta che puntare sulla prudenza assoluta, sperando in un intervento normativo che renda certe manovre statali un po’ più giuste ed eticamente rappresentative di un Paese che, non si sa come, rientra ancora nella top ten mondiale delle nazioni più democratiche, industrializzate e rispettose dei diritti dei suoi abitanti.