Ausiliari del traffico: l’ultima sentenza della Cassazione
Gli ausiliari del traffico, che non siano dipendenti comunali, possono fare multe, ma soltanto per contravvenzioni che riguardino i parcheggi delimitati dalle strisce blu o zone delimitate da strisce gialle, riservati ai trasporti pubblici. A deciderlo è stata la Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2973 del 15 gennaio 2016.
Non è la prima volta che la Cassazione si occupa degli ausiliari del traffico, una categoria che aveva già “bacchettato” nel 2009, con una sentenza simile, che infatti è stata richiamata anche nell’ultima decisione. Dunque, tiriamo le somme: chi sono e cosa possono fare gli ausiliari del traffico?
Le competenze degli ausiliari del traffico
Nel 2015, a Torino, la Commissione Controllo di gestione del Comune ha deciso di approfondire la questione delle multe elevate dagli ausiliari del traffico, sulla cui legittimità aveva avanzato qualche dubbio il Consigliere Giuseppe Sbriglio, vicino alle associazioni di Consumatori.
Lo stesso Sbriglio aveva impugnato davanti al Giudice di Pace una multa fatta da un ausiliario del traffico, contravvenzione poi annullata perché la ragione della contestazione – l’auto sporgeva sulle strisce pedonali – non rientrava tra le competenze dell’accertatore.
La vicenda è confermata dalla recente sentenza della Cassazione: gli ausiliari del traffico dipendenti di società concessionarie della gestione di aree parcheggi o di aziende per il trasporto pubblico possono dare multe soltanto quando la contravvenzione riguarda la sosta, rispettivamente, negli spazi in concessione, quali i parcheggi a strisce blu e le aree funzionali (cioè gli spazi che servono per entrare nei parcheggi o fare manovra per entrarne/uscirne), e zone di sosta e corsie riservate ai mezzi pubblici.
Ausiliari del traffico e Comune
Dunque le competenze dei così detti “vigilini” sono molto limitate. Come mai allora è capitato e capita che si allarghino in maniera illegittima? Sono i Comuni a conferire loro autorizzazioni più ampie, attraverso deleghe che attribuiscono agli ausiliari poteri più estesi, come nel caso esaminato dalla Cassazione in gennaio.
La Suprema Corte però è stata chiara: non importa cosa decide il Comune, al di fuori di strisce blu e corsie preferenziali l’accertamento anche del semplice divieto di sosta resta competenza degli agenti accertatori, come stabilita dal Codice della Strada.
Chi sono gli ausiliari del traffico?
Si tratta di una figura professionale introdotta dall’articolo 17, commi 132 e 133, della legge n.127 del 15 maggio 1997 (c.d. Bassanini bis) per aiutare le pubbliche amministrazioni nell’accertamento delle violazioni al Codice della Strada.
La legge tuttavia opera in deroga alla previsione generale, che è quella contenuta del Codice della Strada, di conseguenza può avere soltanto una portata limitata e, soprattutto, non può essere interpretata e applicata in maniera più ampia.
Apparentemente la legge, secondo l’interpretazione della Cassazione, individua tre tipi di ausiliari:
- quelli che sono dipendenti pubblici, reclutati per bando concorsuale e che fanno capo a Comune, Regione o alla Polizia Municipale;
- quelli assunti da società che hanno in gestione aree di parcheggio a pagamento;
- i dipendenti delle aziende per il trasporto pubblico.
Ausiliari del traffico: come si determina lo stipendio
Ma quanto guadagna un ausiliario per il traffico? Molto dipende, innanzitutto, da chi è il datore di lavoro. Se ad assumere l’ausiliario è un ente pubblico locale, come il Comune, che quindi recluterà attraverso bando di concorso, l’inquadramento dell’ausiliario sarà la categoria B o C del CCNL Enti Locali (di solito è una categoria B3). Naturalmente il compenso varierà in ragione dell’orario (part time o full time) e il rapporto potrà essere a tempo determinato o indeterminato.
Se l’ausiliario è dipendente di società privata per la gestione di aree di parcheggio o dell’azienda di trasporto, l’assunzione sarà regolata in maniera differente e il pagamento, a quanto emerge da dichiarazioni rilasciate anche dai diretti interessati, avverrà per lo più su base oraria, con cifre lorde variabili, ma sempre inferiori ai 10 euro.
Requisiti per diventare ausiliari del traffico
Anche quando l’ausiliario è dipendente di società o aziende per il trasporto, è comunque soggetto ad una individuazione, una sorta di “investitura” ad opera del Sindaco del Comune, vista l’importanza del compito svolto.
Per l’incarico di ausiliario dipendente comunale occorre avere i requisiti che vengono di volta in volta individuati dal bando di concorso. Per svolgere l’incarico come dipendenti delle società e aziende concessionarie, invece, sono richiesti tre requisiti minimi:
- possedere la licenza di scuola media inferiore;
- possedere una patente di guida, categoria B o superiore, valida;
- non avere precedenti o pendenze penali in corso.
Multa ausiliari del traffico: quanto ci costa la notifica
Ad un verbale che, in alcuni casi, potrebbe essere contestabile, si aggiunge anche l’annosa questione dei costi di notifica: si tratta delle somme poste a carico del destinatario a titolo di spese per l’elaborazione e la consegna del verbale. Molto dipende dalle modalità prescelte per recapitare la contravvenzione, fatto sta che, all’ultima stima effettuata ad inizio 2015, i prezzi all’interno della penisola erano stranamente disomogenei.
Si andava dai 10/11 euro di comuni come Genova, La Spezia e Latina, ai 18/19 per Milano, Torino e Napoli, fino al primato di 22 euro per la notifica delle multe su Bologna.
Il sospetto che questa voce di spese finisca spesso per fare da sistema di rimborso di vari costi, anche non direttamente collegati alla notifica, ha suscitato più di una polemica. Perfino l’allora Ministro Lupi invitò i Comuni a conteggiare unicamente le effettive spese di spedizione, anche per evitare contestazioni.
Al contrario, pare che per il 2016 anche la Polizia di Stato si sia uniformata a questa prassi: i costi di elaborazione e notifica dei verbali di accertamento sono passati, con decreto del Ministero dell’Interno, da euro 11,86 a euro 15,23.
Multa ausiliari del traffico: si può contestare?
Si può allora impugnare la multa dell’ausiliario del traffico che non rispetti i limiti di competenza di cui ho parlato sopra? Senz’altro sì: la sentenza della Corte di Cassazione è precisa e completa, molto chiara nell’argomentare la decisione. In più si rifà ad una precedente sentenza della stessa Corte e quindi la sua forza persuasiva, in un giudizio, è ancora maggiore.
Conviene impugnare la multa? Purtroppo, spesso no, almeno su un piano meramente economico. A fronte delle spese obbligatorie di contributo unificato e marche da bollo, richieste per il deposito di impugnazione presso il Giudice di Pace, spesso risulta più conveniente pagare la multa, comprese le tanto criticate spese di notifica, che non iniziare un giudizio.
Le modalità di impugnazione delle multa sono comunque quelle che vengono sempre indicate in verbale, e la scelta è tra Giudice di Pace e Prefetto. Non sai come muoverti? Nell’articolo come contestare una multa trovi le risposte che ti servono.