Se è vero che ai lati di molte strade si trovano i cartelli che avvisano della possibile presenza di un autovelox, è vero anche che molto spesso questi non ci siano.
La recente direttiva Minniti introduce una novità importante su questo tema: manca l’autovelox? Il cartello di segnalazione deve essere eliminato.
Aboliti i cartelli di segnalazione autovelox se non ci sono controlli
Il Codice della Strada stabilisce che le postazioni di controllo della velocità devono essere segnalate ed essere ben visibili agli automobilisti. Spesso però accade che, pur essendoci i cartelli di avviso, non ci siano autovelox in funzione.
La circolare ministeriale del 21 luglio è perentoria: questi cartelli di segnalazione vanno rimossi se nella zona non vengono fatti controlli abituali:
“per le postazioni temporanee possono essere utilizzati segnali collocati in modo permanente sulla strada solo quando la posizione dei dispositivi di rilevamento sia stata oggetto di preventiva pianificazione coordinata ed il loro impiego in quel tratto di strada non sia occasionale, ma, per la frequenza dei controlli, assuma il carattere di sistematicità.”
Quindi attenzione: non verranno aboliti tutti i cartelli che indicano l’avvicinamento ad un autovelox, ma solo quelli usati per “intimorire” gli automobilisti e dove, di fatto, manca la strumentazione per la rilevazione della velocità.
E in futuro spariranno definitivamente? Il Procuratore Generale di Roma Giovanni Salvi lascia una porta aperta a La Repubblica:
“Fra l’altro il fatto di segnalare con anticipo un controllo di polizia è una cosa illogica e che molte volte rende di fatto inutile il pattugliamento. Levare queste segnalazioni preventive rimetterà legalità sulle nostre strade: deve passare il concetto che gli automobilisti devono sempre viaggiare entro i limiti di velocità, non solo quando ci sono i controlli”
La questione dei cartelli autovelox è probabile si ripresenti tra qualche anno ma, come sempre, raccomandiamo il rispetto dei limiti di velocità e delle regole del Codice della Strada.
Direttiva Minniti: novità per la sicurezza stradale
La direttiva Minniti aggiorna quella emanata nel 2009 dal ministro Maroni in tema di prevenzione degli incidenti stradali e contrasto alle violazione del Codice della Strada. Le norme introdotte con quest’ultima sono pensate per aumentare la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti, in preoccupante aumento in tutta Europa.
Il testo tocca diversi punti, tra i quali la guida in stato di ebbrezza o sotto gli effetti di sostanze stupefacenti, l’uso del telefono alla guida e norme per limitare gli eccessi di velocità.
Uno dei punti più importanti è quello relativo alle modalità di segnalazione e di uso degli strumenti elettronici per il controllo della velocità. Il principio sancito dalla circolare Minniti è semplice: i controlli devono essere segnalati chiaramente e il loro scopo non deve essere quello di fare cassa multando chi supera i limiti di velocità, ma dovrebbe tornare ad essere quello di garantire la sicurezza stradale.
I controlli dovrebbero quindi concentrarsi sulle strade più pericolose e su quelle dove si registra la maggior parte delle infrazioni e degli incidenti.
Gli strumenti di controllo validi per verificare gli eccessi di velocità
La circolare del ministero chiarisce subito che i controlli sugli eccessi di velocità possono essere fatti usando:
- sistemi di rilevamento fissi: tutor e Vergilius;
- sistemi di rilevamento temporanei, cioè gli autovelox;
- sistemi di rilevamento mobili, usati su veicoli in movimento.
Tutti gli strumenti devono essere approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e devono essere tarati ogni anno. I controlli di velocità possono essere fatti solo dalle forze di polizia stradale e i dispositivi di controllo della velocità non possono essere usati o gestiti da società private.
Gli strumenti di segnalazione in caso di controlli non sistematici
Nel caso di controlli fatti con sistemi a puntamento laser, che monitorano la velocità dei veicoli in avvicinamento, l’attività di controllo deve essere segnalata con un cartello o un avviso luminoso anche a messaggio variabile e l’automobilista deve essere in grado di vedere l’agente e il dispositivo. Niente più autovelox nascosti, insomma.
La postazione di controllo deve essere visibile e riconoscibile, sia attraverso segnali luminosi che indicano il simbolo del corpo di polizia sia attraverso l’aspetto degli agenti. Gli eventuali agenti presenti devono essere in uniforme e l’auto usata per i controlli dovrebbe essere un veicolo di servizio che riporti i colori istituzionali e il simbolo del corpo di Polizia che sta effettuando i controlli.
Se viene usata un’auto di serie l’attività di controllo deve essere resa visibile con un cartello o un segnale luminoso posizionato sull’auto o nei pressi della postazione. Se il monitoraggio della velocità avviene su entrambe le corsie, gli avvisi devono essere segnalati in entrambi i sensi di marcia a una distanza adeguata.
Quando i controlli sono fatti attraverso dei sistemi di rilevazione automatica della velocità su strade che si trovano al di fuori dei centri abitati, il controllo deve avvenire almeno un chilometro dopo il cartello che indica il limite di velocità in vigore su quel tratto di strada.
Qual è la distanza minima e massima tra cartello di avviso e autovelox
Ma a quale distanza devono essere posti i cartelli che avvisano sulla presenza di un autovelox affinché i controlli e le eventuali multe siano validi?
In realtà non esiste una distanza minima tra il cartello di segnalazione e lo strumento di controllo della velocità. Si parla genericamente di distanza “adeguata”, tenendo conto delle caratteristiche della strada e della velocità locale predominante.
L’articolo 79 del regolamento per la collocazione dei segnali di prescrizione stabilisce comunque dei parametri che possono essere presi a riferimento, a meno che chi opera i controlli non ritenga che sia più opportuno posizionare il cartello di avviso a una distanza diversa a causa dell’andamento della strada o di altre circostanze. Il regolamento stabilisce che la distanza minima sia:
- di 250 metri per le strade extraurbane principali e le autostrade;
- di 150 metri per le strade extraurbane secondarie e le strade urbane a scorrimento per le quali il limite di velocità è superiore a 50 km/h;
- di 80 metri per tutte le altre strade.
La distanza massima tra il cartello di avviso e l’autovelox è fissata dalla legge a 4 km. Inoltre, è necessario che tra il cartello e l’autovelox non ci siano intersezioni o immissioni laterali, per assicurare anche agli automobilisti che si immettono sulla strada principale da una strada secondaria di essere consapevoli del fatto che la strada è sottoposta a controllo della velocità.
In più, la stessa direttiva stabilisce che in caso di uso di tutor il tratto di strada controllato deve essere di almeno 500 metri nel caso di strade con limite di velocità fino a 60 km/h e di 1 km per le strade con limite di velocità superiore a 100 km/h. Per le strade con limiti di velocità intermedi, la distanza minima del tratto di strada monitorato attraverso i tutor va stabilita in maniera proporzionale.
A dover supervisionare e controllare il rispetto delle regole relative al posizionamento degli autovelox e dei cartelli di segnalazione saranno i Prefetti.