Mancato pagamento del pedaggio? Giro di vite contro i trasgressori
Pedaggio non pagato… E le autostrade italiane possono costare caro, sia in termini di sanzioni che di decurtazione punti patente. Anche perché da oggi hanno dei nuovi protagonisti: sono gli “ausiliari del pedaggio” e saranno incaricati di vigilare sulla corretta viabilità e pagamento ai caselli, soprattutto osservando tutti coloro che ancora oggi cercano di eludere il ticket autostradale.
Secondo la nuova normativa i casellanti hanno il compito di individuare i trasgressori e segnalarli direttamente alla Polstrada. Le multe? Da 85 fino a 422 euro e due punti della patente in meno. Vediamo cosa sta cambiando e perché bisogna fare attenzione.
Controllo mancato pagamento del pedaggio: arrivano gli ausiliari
Si tratta di una nuova figura, quella degli “ausiliari del pedaggio“, o meglio: i casellanti delle autostrade diventeranno dei veri osservatori e avranno il compito di dare la caccia agli automobilisti che cercano di eludere il pagamento del ticket autostradale. E ce ne sono tanti, a dire il vero! C’è chi – intenzionalmente o per distrazione – si incolonna nell’uscita del casello sbagliata (magari per il pagamento in contanti e hanno solo carta di credito o viceversa) e per questo non riescono a pagare la somma dovuta.
Oppure chi si infila nella fila del Telepass senza averlo a bordo e sfrutta i caselli senza barra automatica o peggio ancora: chi segue in scia i regolari e prova a passare il casello in velocità, una pratica davvero pericolosa. Ora i casellanti sorveglieranno dunque tutte le auto e verrà applicata una norma che in realtà è già sulla carta dal 2012. Si tratta dell’articolo 176 comma 11:
I servizi di polizia stradale di cui all’articolo 11, comma 1, lettera a), relativi alla prevenzione e accertamento delle violazioni dell’obbligo di pagamento del pedaggio possono essere effettuati, previo superamento dell’esame di qualificazione di cui all’articolo 12, comma 3, anche dal personale dei concessionari autostradali e stradali e dei loro affidatari del servizio di riscossione, limitatamente alle violazioni commesse sulle autostrade oggetto della concessione nonché, previo accordo con i concessionari competenti, alle violazioni commesse sulle altre autostrade.
Tradotto: fino a oggi è mancata una vera e propria formazione del personale autostradale, quindi la normativa non è stata applicata. Il 3 ottobre 2016 è stata però avviata una “Sperimentazione per il piano nazionale di attività istruttoria e sanzionatoria in caso di pedaggio autostradale non corrisposto all’atto di uscita dall’autostrada“. Questo accordo tra fra Polizia Stradale e Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) ha quindi previsto una corretta formazione del personale, che ha iniziato così a multare il pedaggio non pagato: 85 euro e taglio di 2 punti-patente.
Incaricata di notificare il verbale al proprietario dell’auto entro 90 giorni è però ancora la Polizia Stradale. A oggi la “sperimentazione” è attiva in Piemonte e in Liguria, ma ben presto tutti i casellanti d’Italia potranno essere “ausiliari del pedaggio“.
Pedaggio non pagato: multe da 85 a 422 euro
Come già accennato, gli ausiliari del pedaggio hanno il compito di vigilare e accertare la violazione nel caso di “errata modalità di incolonnamento e di arresto alle barriere autostradali”. A questo punto la Polizia Stradale dovrà notificare entro 90 giorni la multa di 85 euro al proprietario dell’auto (più una perdita di due punti patente). Nel caso al volante ci sia un’altra persona, lo stesso proprietario dovrà comunicare al comando di polizia le generalità del guidatore, pena l’aggravio di 284 euro (più spese di accertamento e notifica) per “omessa comunicazione dei dati di identificazione del conducente“. E qui bisogna fare attenzione, perché non sempre si può fare ricorso se non ricordi chi fosse alla guida quando è scattata l’infrazione. Per approfondire ti raccomando di leggere “Niente multa se non ricordi chi guidava“.
Bisogna però ricordare una cosa: quando vi è un pedaggio non pagato (nelle occasioni dove il guidatore semplicemente si ferma, ma non paga), viene rilasciata una ricevuta di “mancato pagamento” da saldare entro 15 giorni. Pena, appunto, le multe. Ciò significa che gli ausiliari del pedaggio saranno dei “guardiani della legalità autostradale”, mettiamola così, ma non prendiamoli come nuovi sceriffi della strada.
Ma soprattutto che le sanzioni peggiori vengono addebitate in caso di dolo, ossia quando non si tratta di una distrazione del conducente, ma bensì l’accertamento volontario dell’elusione del pagamento del ticket: a questo punto la multa può arrivare fino a 422 euro (e addirittura salire a 1.682 euro con l’aggravio di manovre pericolose in sede autostradale).
Come contestare una multa per pedaggio non pagato?
In realtà il discorso è più semplice di quanto si creda, ma solo per un motivo: questo tipo di multe sono come tutte le altre. Si tratta infatti di una sanzione amministrativa, applicate in caso di violazione del Codice della Strada. Non sempre quindi si possono trovare delle giustificazioni, ma se ritieni di essere vittima di una multa ingiusta, puoi fare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. Esistono una serie di casistiche dove puoi contestare una multa, quindi ti consiglio di valutare bene.