Multe low-cost
Le tanto attese multe low cost sono diventate realtà. E questo per una norma che, in linea con le misure inserite nel Decreto del Fare, andrà ad “aggiornare” il Codice della Strada con una revisione delle norme sanzionatorie.
Dalla nota presentata si evince che:
“la revisione della disciplina sanzionatoria, con espressa previsione di specifiche misure di premialità in relazione a comportamenti virtuosi nonché, misure riduttive dell’entità delle sanzioni in caso di pagamento delle stesse entro tempi ristretti”.
In definitiva il testo, approvato dalla Commissione di bilancio e Affari costituzionali della Camera e facente parte degli 84 articoli del dl Fare, prevede un’agevolazione per i soggetti che decideranno di pagare le multe entro cinque giorni dalla notifica.Uno sconto del 30% sulla somma da versare di cui potranno godere tutti i soggetti multati, ma di cui beneficerà anche lo Stato che vedrà dimezzare i costi di gestione. Le singole amministrazioni comunali potranno “fare cassa” velocemente, senza richiedere l’aiuto di Equitalia.
Non è tutto oro quel che luccica. Il testo del provvedimento non regolamenta in modo dettagliato le situazioni in cui può essere applicata la riduzione, anzi un “errore di forma” potrebbe complicare la situazione. Dall’art.20 del testo si evince che potranno beneficiare dello sconto anche tutti i soggetti che non hanno subito, nell’ultimo biennio prima della sanzione, decurtazione di punti.
Quindi non solo il numero di soggetti che potrà godere dello sconto sale a 34 milioni, circa il 96% dei patentati italiani, ma quest’ultimi potranno attendere fino a 60 giorni prima di pagare la sanzione in forma ridotta. Ulteriore agevolazione per gli automobilisti, ma che costringerebbe ogni comando di polizia a munirsi di un sistema di accertamento veloce della situazione punti di ogni patentato. La semplificazione burocratica, in questo caso, sarebbe un vero e proprio fallimento.
Un’altra mancanza del testo, messa in luce dalla più grande agenzia di sicurezza stradale (Asaps), è l’assenza di un piano applicativo della norma. Oggettivamente non può essere prevista una riduzione per alcune tipologie di sanzioni, vedi mancato uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini (art. 173 CdS) o per chi viene pizzicato alla guida di un veicolo con il tasso alcolemico inferiore a 0,8g/l.
Infine non vanno dimenticati i soliti “furbetti” che, calcolatrice alla mano, preferiranno ricevere una potenziale multa invece che rispettare il Codice della Strada. La sosta selvaggia in città e nell località turistiche subirebbe un’impennata visto che, applicando la riduzione, una sanzione per divieto di sosta costerebbe meno della tariffa giornaliera del parcheggio.
Fatta (male) la legge, trovato (più di un) inganno?