La “mini riforma” del Codice della Strada, che diventerà esecutiva dal 1 gennaio 2013, ha chiarito delle situazioni trascurate per troppo tempo e allo stesso tempo cercherà di semplificare la vita dei cittadini e della Pubblica Amministrazione, riducendo dove possibile le spese superflue. Già dal primo giorno del nuovo anno le notifiche di violazione del Codice della Strada, che siano verbali di divieto di sosta o eccesso di velocità, potranno essere inoltrate al cittadino attraverso la PEC. Ma prima di tutto… Che cos’è una PEC?
La posta elettronica certificata (PEC) è un servizio informatico, fornito gratuitamente dal Governo Italiano per comunicazioni dirette con la Pubblica Amministrazione o a pagamento da società autorizzate, che permette di dare un riconoscimento legale a una casella di posta elettronica. Attraverso l’uso di una PEC, la comunicazione tra il pubblico cittadino e la PA è certificata, come lo sono i contenuti che possono essere firmati elettronicamente nel caso si disponga di una firma digitale. Si tratta di un servizio sicuro, veloce e innovativo che può richiedere ogni cittadino maggiorenne residente in Italia o tutti i cittadini stranieri maggiorenni residenti sul territorio che hanno un codice fiscale o permesso di soggiorno.
- Qual è il vantaggio di ricevere una notifica via PEC?
L’articolo 4 della riforma prevede la notifica di contravvenzioni attraverso l’uso della posta elettronica certificata, nel caso il soggetto ne sia in possesso, per abbattere gli oneri di spedizione previsti per la notifica classica. Altri vantaggi dovrebbero derivare dal riduzione dei tempi di notifica della contravvenzione – che in alcuni casi potrebbero essere istantanei – dando la possibilità al cittadino di pagare il prima possibile o avere più tempo per fare ricorso. Il medesimo articolo della riforma annuncia anche una riduzione, circa il 20% del totale da pagare, per l’automobilista che paghi entro i 5 giorni dalla notifica. Tempi sempre più ridotti per le contravvenzioni che potranno essere pagate all’istante, in misura ridotta, tramite POS.
- Cosa potrebbe accadere?
La PEC è un sistema sicuro e garantito, ma resta comunque una tecnologia che può essere soggetta ad attacchi informatici. Chi tutelerà il sistema? L’indirizzo PEC sarà integrato nell’Anagrafe della popolazione residente, in modo da permettere alla PA di recuperare i dati, ma chi garantisce la nostra privacy? Chi garantirà la corretta spedizione delle notifiche? Se la contravvenzione che ho ricevuto non mi sarà notificata in mail cosa si potrà fare? Il personale sarà aggiornato? I Vigili Urbani locali sapranno rispondere a ogni domanda riguardo la notifica tramite PEC? Sarà un mio diritto pagare tramite POS o dipende da alcune situazioni?
Le domande senza risposta, come accade spesso, sono ancora tante. La normativa entrerà in vigore dal 2013, ma solo nel tempo riusciremo a capire quanto abbiamo semplificato o meno la vita dei cittadini.