Al governo francese non dev’essere piaciuto vedere i dati del 2011 riguardanti il loro numero di morti per incidenti stradali, che sale a quota 3.963. Erano anni, infatti, che la Francia non riportava dati peggiori di quelli italiani, e ha infatti pensato d’importare un modello italiano (ma non solo) di controllo della velocità sulle strade più pericolose: il Tutor. Pur funzionando esattamente come i nostri, e dunque rilevando i tempi di percorrenza media lungo un determinato tratto stradale, ci sono due differenze.
La prima è di tipo normativo, perchè i tutor francesi non applicano nessuna tolleranza ai limiti: una volta superati, scatta automaticamente l’infrazione. E la seconda è di tipo gestionale, perchè mentre da noi abbiamo le sedi della Polizia Stradale in discreta difficoltà a gestire l’immensa quantità di verbali, la Francia ha già istituito e reso operativo l’Antai, Agence Nationale de Traitement automatisè des Infractions, in grado di centralizzare tutti i processi legati a multe e verbali; in Italia si parla da tempo d’istituire un organo simile, ma ad oggi non se ne sa ancora niente.
I primi Radar Tronçon (questo il nome dato ai tutor delle strade transalpine) hanno cominciato a funzionare a fine agosto, e fin da subito hanno creato scalpore, uno scalpore reso manifesto sulla stampa nazionale che denunciava un numero allucinante d’ infrazioni rilevate da questi apparecchi: si parla di circa 153 violazioni al giorno, contro le 16 dei “cugini” autovelox. Si calcola inoltre che da qui a fine anno, ci saranno 40 installazioni in tutto il Paese.
Se serviranno o meno per ridurre il numero d’incidenti stradali, lo sapremo tra non meno di un anno. Di sicuro possiamo ricordare che nel 2006, ovvero 12 mesi dopo il lancio del Tutor brevettato da Autostrade per l’Italia SpA, da noi c’è stato un calo di oltre il 50% del tasso di mortalità sulle tratte autostradali controllate da suddetti apparecchi. E oggi, a pochi anni di distanza, siamo a -75%. Sempre Autostrade SpA ha inoltre concesso un’altra chicca ai francesi: a partire dal 2013, fornirà ai vicini d’Oltralpe il sistema di pedaggio dei veicoli pesanti.