Una multa che viene recapita al vecchio proprietario di un’automobile, anche se da tempo il mezzo non è più di sua proprietà. Può succedere davvero o è la trama di un film giallo da sabato sera? Purtroppo è realtà e la ragione è spesso da cercare nella mancata trascrizione dell’atto di vendita al PRA. Che fare, se sei proprio tu il vecchio proprietario?
La Cassazione ti viene in aiuto: secondo la Suprema Corte la trascrizione al PRA non è indispensabile per addossare al nuovo proprietario la responsabilità di quel passaggio multiplo in zona a traffico limitato. A inchiodare il compratore in malafede basta la prova della vendita privata.
Multa per auto venduta: cosa succede
Capita spesso di vendere un’auto usata direttamente ad un altro privato. L’acquirente, in quanto nuovo proprietario, dovrebbe curare il passaggio di proprietà presso il PRA, accertandosi in questo modo che l’automobile risulti ufficialmente intestata a lui e non al vecchio proprietario. Nella realtà, però, accade che questo passaggio venga semplicemente saltato.
In questo modo, chiunque acceda al PRA per risalire attraverso la targa al proprietario del mezzo verrà erroneamente indirizzato verso il venditore, che spesso conta sulla buona fede dell’acquirente e rimane del tutto ignaro della vicenda. Che succede se l’acquirente passa il proprio tempo libero a saettare davanti agli autovelox oltre i limiti consentiti? Il vecchio proprietario, a cui l’auto risulta intestata e a cui la Municipale notificherà tutte le multe, sarà costretto a pagare per qualcosa che non ha fatto?
Multa per auto venduta: cosa dice la Cassazione
La vicenda di cui si è occupata la Cassazione era, in realtà, più grave di una serie di multe: una S.r.l. aveva venduto un mezzo ad un privato, il quale, qualche anno dopo, se ne era sbarazzato abbandonandolo in luogo pubblico. Attività prevista e punita dal Codice Penale, dunque un reato.
Al PRA la macchina risultava intestata ancora alla società, il cui legale rappresentante veniva quindi ritenuto responsabile del reato. Il fatto che ci fosse stata una vendita non aveva suscitato nessun interesse: per il Giudice di primo grado restava responsabile il titolare della società, che aveva anche l’obbligo di vigilare sulla condotta dell’acquirente.
Con la sentenza 38823/2016 la Corte di Cassazione ha scagionato completamente il vecchio proprietario, ribaltando la precedente decisione: se c’è stata una vendita tra privati, di cui si possa fornire in qualche modo prova (nel caso presente è bastato un testimone), il fatto che il passaggio di proprietà non risulti al PRA non ha nessuna importanza.
A cosa serve la trascrizione della vendita?
La Cassazione non ha dubbi: la trascrizione della vendita presso il PRA, con mutamento dell’intestazione del mezzo, ha soltanto la funzione di mezzo di pubblicità. Cioè, consente a chiunque di verificare l’intestazione della macchina e serve a decidere chi sia il vero proprietario in caso che l’automobile sia stata venduta a più persone contemporaneamente.
Non serve, invece, per stabilire a chi spetti pagare in caso di reati e di multe: quando a commettere la violazione è stato il nuovo acquirente e quando sia possibile dimostrare che la vendita c’è stata ed è avvenuta prima della violazione, anche in assenza di trascrizione, a pagare dovrà essere l’effettivo responsabile.
Passaggio di proprietà al PRA: serve?
A questo punto si potrebbe pensare: benissimo, grazie alla Cassazione posso vendere l’auto e dormire sonni tranquilli, visto che non importa a chi è intestata l’auto. Giusto?
Non proprio. La Cassazione ha fornito una soluzione importante, che deve restare però l’ultima spiaggia di situazioni un po’ rischiose: quindi, se proprio non hai modo di convincere il nuovo acquirente a trascrivere la vendita, regolarizzando l’intestazione, puoi comunque tutelarti dimostrando che l’auto era stata venduta e che le multe sono successive a quella vendita. Certo però la condotta più sicura rimane quella di controllare al PRA l’avvenuto cambio di intestazione, sollecitando il nostro compratore quando ciò non è ancora stato fatto.