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Guidare all’estero: documenti, patente e regole

Guidare all'estero implica la conoscenza dei regolamenti a seconda del luogo da visitare, che sia dentro la UE o extra UE. Ecco tutte le informazioni e i documenti necessari.

Sono sempre più di tendenza i cosiddetti viaggi road trip, un trend in crescita anche per il 2025, ma che costringe anche alla necessità di dover guidare all’estero

guidare all'estero

Un argomento complesso che ha molte varianti in base al paese in cui ci si sposta e che porta con sé la necessità di avere alcuni tipi di documentazione supplementare, da associare alla propria patente di guida.

Guidare all’estero: paesi UE o extra UE

Per guidare all’estero, per brevi periodi o in caso di trasferimento, i cittadini italiani devono sottostare a regole differenti a seconda che si rechino in:

  • Paesi appartenenti all’Unione Europea e negli altri Paesi europei, ad eccezione della Russia;
  • Paesi extra UE firmatari di accordi di reciprocità con l’Italia in materia di conversione di patenti di guida;
  • Paesi extra UE non firmatari di accordi di reciprocità con l’Italia in materia di conversione di patenti di guida.

Questa prima discriminante è fondamentale, perché la patente italiana è sufficiente per poter guidare nella maggior parte dei Paesi europei e in tutti quelli appartenenti all’Unione Europea, mentre deve essere affiancata da altri documenti nei Paesi extra europei.

Guidare nei paesi appartenenti all’Unione Europea

Guidare nei paesi UE è senza dubbio molto più semplice. Per quanto le regole stradali possano variare di Stato in Stato, la patente italiana basta per poter circolare per periodi brevi. La situazione cambia nel caso in cui si prenda la residenza in uno di questi stati.

  • Se ci si reca per brevi periodi in uno stato membro della UE è possibile circolare utilizzando la patente di guida italiana in base alla Direttiva comunitaria n. 91/439/CEE del 29 luglio 1991, che stabilisce che gli Stati membri devono riconoscere le patenti di guida rilasciate dalle rispettive Autorità. Puoi sempre scegliere di sostituirla con quella equivalente del Paese in cui ti trovi, ma non è un obbligo;
  • Se, invece, si prende residenza in un Paese dell’UE esistono tre possibilità:
    • convertire la patente italiana in una equipollente del Paese di residenza;
    • conservare la propria patente facendola riconoscere dalle Autorità dello Stato in cui si è andati a risiedere;
    • conservare la patente originaria senza fare alcunché. In tal caso si potrebbero verificare inconvenienti o ritardi in sede di rilascio del duplicato in caso di smarrimento, furto o distruzione del documento. Sarà infatti necessario richiedere notizie allo Stato che ha rilasciato la patente e non allo Stato in cui si risiede.

La conversione prevede il rilascio di una nuova patente mentre con il riconoscimento viene emesso un tagliando di convalida da applicare sulla patente. In entrambi i casi è necessario che la patente sia in corso di validità.

Guidare nei paesi fuori dall’Unione Europea

Per guidare all’estero nei Paesi extra UE non è possibile né riconoscere né convertire la patente italiana di guida. Il consiglio è quindi di prendere contatto con la rappresentanza diplomatico-consolare italiana nel luogo dove si andrà a guidare o con la Rappresentanza estera in Italia del Paese straniero, per conoscere quali siano i documenti necessari e la normativa vigente in materia.

Negli anni scorsi sono stati stipulati diversi accordi con altri Paesi in materia di patenti e documenti di guida che sono ancora validi nel 2025.

In particolare, bisogna fare riferimento alla Convenzione Internazionale di Parigi, alla Convenzione Internazionale di Ginevra e alla Convenzione internazionale di Vienna.

Con questi accordi è stato stabilito quali documenti sono necessari per guidare in ogni singolo Paese extra UE che ha scelto di sottoscrivere l’accordo.

In molti Paesi al di fuori dell’Unione Europea è necessario richiedere la patente internazionale di guida o una traduzione della propria patente. La patente è valida per tre anni o fino alla scadenza della patente nazionale.

Nei Paesi che non hanno sottoscritto la Convenzione di Vienna (come il Giappone) è necessario richiedere il permesso internazionale che è valido solo un anno.

Per ottenere il permesso o la patente internazionale è necessario che la patente di guida nazionale sia in corso di validità.

Una volta riacquistata la residenza o la dimora in Italia, la patente di guida andrà confermata dal competente ufficio centrale del Dipartimento per i Trasporti Terrestri (DTT).

Guidare all’estero: i documenti necessari caso per caso

Non poteva certo mancare la parte burocratica. Per la guida all’estero sono necessari diversi documenti che variano a seconda delle situazioni:

  • la delega a condurre. In caso capiti di andare all’estero e guidare un veicolo di cui non si è proprietari, è sempre consigliabile avere con sé una delega del proprietario;
  • la carta verde. È il certificato di assicurazione internazionale che permette ad un veicolo di entrare e di circolare in un paese estero essendo in regola con l’obbligo dell’assicurazione RCA. È possibile quindi richiederla al proprio assicuratore, ma, attenzione, non è necessaria nei paesi dell’Unione Europea. Per sapere in quali Paesi ti occorre visita il sito https://ucimi.it/;
  • il Carnet de Passages en Douane (CPD). È un documento che viene rilasciato dall’Automobile Club d’Italia, tramite i club provinciali ed è obbligatorio in molti paesi del mondo poiché permette di importare in regime di franchigia doganale e per un tempo limitato, veicoli privati e commerciali;
  • il permesso internazionale, obbligatorio per guidare nei Paesi non firmatari delle Convenzioni a cui ha aderito l’Italia. È rilasciato dall’Ufficio Provinciale della Direzione Generale della Motorizzazione Civile del luogo di residenza del richiedente.

La richiesta di permesso internazionale di guida va presentata al Dipartimento per i Trasporti Terrestri.

E la patente internazionale? Come, dove e rinnovarla

Come detto, non sussistono problemi per guidare all’interno della comunità europea. Per la maggior parte dei paesi extra-europei è invece richiesto un permesso o una patente internazionale di guida che non possono essere utilizzati in modo autonomo, ma devono sempre accompagnare la patente nazionale in corso di validità.

Ci sono due tipi di patente internazionale: la patente di guida internazionale “Vienna 1968” che ha una validità di 3 anni e il permesso internazionale di guida “Ginevra 1949” che ha invece una validità di 1 anno. Entrambi i documenti possono essere richiesti alla Motorizzazione Civile del proprio comune, dopo aver però verificato con il Consolato del Paese in cui si sta andando quale tipo di modello utilizzare.

I neopatentati possono guidare all’estero?

Tutti coloro che hanno conseguito una patente B possono guidare all’estero, compresi i neopatentati.

Le limitazioni imposte in Italia per i neopatentati sono in vigore anche all’estero? La risposta è no. È infatti importante documentarsi sulle regole riguardanti questa categoria in vigore nel Paese dove si viaggerà, dato che tale parametro varia in modo decisivo luogo per luogo.

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