Sempre più vanno di moda i cosiddetti viaggi road trip, un trend in linea con le esigenze esplorative del turista moderno nomade, ma che costringe anche alla necessità di dover guidare all’estero. Un argomento complesso che ha molte varianti in base al paese e che porta con se la necessità di avere alcuni tipi di documentazione.
Guidare all’estero: paesi UE o extra UE
Per guidare all’estero i cittadini italiani devono sottostare a regole differenti a seconda che si rechino, per periodi brevi o in caso di residenza, in:
- Paesi appartenenti all’Unione Europea;
- Paesi extra UE firmatari di accordi di reciprocità con l’Italia in materia di conversione di patenti di guida;
- Paesi extra UE non firmatari di accordi di reciprocità con l’Italia in materia di conversione di patenti di guida.
Questa prima discriminante è fondamentale, ma vediamo tutti i casi.
Guidare nei paesi appartenenti all’Unione Europea
Guidare nei paesi UE è senza dubbio molto più semplice. La situazione varia a seconda se ci si reca per periodi brevi o se si prende la residenza in uno di questi stati.
- Se ci si reca per brevi periodi in uno stato membro della UE è possibile circolare utilizzando la patente di guida italiana in base alla Direttiva comunitaria n. 91/439/CEE del 29 luglio 1991, che stabilisce che gli Stati membri devono riconoscere le patenti di guida rilasciate dalle rispettive Autorità;
- Se, invece, ci prende residenza in un Paese dell’UE esistono tre possibilità:
- convertire la patente italiana in una equipollente del Paese di residenza;
- conservare la propria patente facendola riconoscere dalle Autorità dello Stato in cui si è andati a risiedere;
- conservare la patente originaria senza fare alcunché. In tal caso si potrebbero verificare inconvenienti o ritardi in sede di rilascio del duplicato in caso di smarrimento, furto o distruzione del documento. Sarà infatti necessario richiedere notizie allo Stato che ha inizialmente rilasciato la patente.
La conversione prevede il rilascio di una nuova patente mentre con il riconoscimento viene emesso un tagliando di convalida da applicare sulla patente. In entrambi i casi necessario che la patente sia in corso di validità.
Guidare nei paesi fuori dall’Unione Europea
Per guidare all’estero nei Paesi extra UE non è possibile né riconoscere né convertire la patente italiana di guida. Il consiglio è quindi di prendere contatto con la rappresentanza diplomatico-consolare italiana nel luogo dove si andrà a guidare o con la Rappresentanza estera in Italia del Paese straniero, per conoscere quali siano i documenti necessari e la normativa vigente in materia.
“I titolari di patente italiana residenti o dimoranti per almeno 6 mesi in Paesi extra UE hanno facoltà di ottenere presso le competenti Autorità diplomatico-consolari italiane la conferma della validità della loro patente italiana, scaduta però da non più di tre anni e non rientrante nei casi previsti all’art. 119, commi 2-bis e 4 del Codice della Strada (patenti di conducenti affetti da diabete o la cui idoneità psicofisica va certificata da apposite commissioni mediche).
Gli interessati dovranno effettuare la prevista visita medica per l’accertamento dei requisiti psichici e fisici, e solo dopo la Rappresentanza diplomatico-consolare rilascerà apposita attestazione di rinnovo e sarà possibile guidare all’estero in un paese extra UE. Il rinnovo presso una Rappresentanza diplomatica o consolare ha validità per circolare sia in Italia che all’estero” (fonte: Consolato Generale d’Italia – Dubai)
Una volta riacquistata la residenza o la dimora in Italia, la patente di guida andrà confermata dal competente ufficio centrale del Dipartimento per i Trasporti.
Guidare all’estero: i documenti necessari caso per caso
Non poteva certo mancare la parte burocratica. Per la guida all’estero sono necessari diversi documenti che variano a seconda delle situazioni:
- La delega a condurre: in caso capiti di andare all’estero e guidare un veicolo di cui non si è proprietari, è sempre consigliabile avere con se una delega del proprietario;
- La carta verde: è il certificato di assicurazione internazionale che permette ad un veicolo di entrare e di circolare in un paese estero essendo in regola con l’obbligo dell’assicurazione RCA. È possibile quindi richiederla al proprio assicuratore, ma, attenzione, non è necessaria nei paesi dell’Unione Europea;
- Il Carnet de Passages en Douane (CPD): è un documento che viene rilasciato dall’Automobile Club d’Italia, tramite i club provinciali ed è obbligatorio in molti paesi del mondo poiché permette di importare in regime di franchigia doganale e per un tempo limitato, veicoli privati e commerciali.
E la patente internazionale? Come, dove e rinnovarla
Come detto non sussistono problemi per guidare all’interno ella comunità europea. Per la maggior parte dei paesi extra-europei è invece richiesto un permesso internazionale di guida che non può essere utilizzato autonomamente, ma deve essere sempre accompagnato dalla patente nazionale in corso di validità.
Ci due tipi di patente internazionale: il modello “Vienna 1968” che ha una validità di 3 anni e quello “Ginevra 1949” che ha invece una validità di 1 anno. Entrambi i documenti possono essere richiesti alla motorizzazione civile del proprio comune, dopo aver però verificato con il Consolato del paese in cui si sta andando su quale tipo di modello utilizzare.
Curiosità: i neopatentati possono guidare all’estero?
Le limitazioni imposte in Italia per i neopatentati sono in vigore anche all’estero? La risposta è no. E’ infatti importante documentarsi sulle regole riguardanti questa categoria in vigore nel paese dove si viaggerà, dato che tale parametro varia in modo decisivo luogo per luogo.