Il gonfiaggio pneumatici con azoto è argomento di discussione tra gli appassionati e di controversia tra i meno esperti che spesso non hanno sufficienti informazioni a riguardo. Cerchiamo di capirci di più.
Gonfiaggio pneumatici con azoto: perché sì
Sono diverse le posizioni riguardo l’uso dell’azoto per il gonfiaggio degli pneumatici, talvolta sbilanciate in un verso o nell’altro. Forse è il caso di capirci un po’ di più, dato che i benefici, come gli svantaggi, non sono così netti.
L’azoto è un gas inerte ed è un elemento molto importante per la vita sul nostro pianeta: per 78% dell’atmosfera è composta d’azoto. La stessa aria che respiriamo contiene dell’azoto, come quella che di solito utilizziamo per gonfiare le gomme. Si può dedurre che l’azoto non rovini o danneggi le gomme e che gli pneumatici gonfiati con questo gas vanno controllati con periodicità come nel caso del gonfiaggio ad aria.
Venendo al sodo, l’azoto permette una maggiore resistenza ai cali di pressione all’interno della gomma rispetto all’aria che, di per sé, contiene già un 78% di questo gas. Quindi una differenza c’è, ma quel 22% non è così sostanziale e nemmeno decisivo. Ai fini del mantenimento di una giusta pressione degli pneumatici, è fondamentale che l’automobilista effettuati regolari controlli mensili, verificando che le pressioni corrispondano ai valori indicati dal costruttore.
Dunque è una questione di giusta gestione delle gomme più che di scelta del gas. La percentuale di azoto ha invece un ruolo più rilevante quando gli pneumatici sono sottoposti a pressioni e carichi altissimi, così come a velocità e sollecitazioni molto elevate. È il caso dei mezzi pesanti, delle auto da corsa o degli aeroplani.
L’azoto ha inoltre la caratteristica di non prendere parte alla combustione, al contrario dell’ossigeno che ne è uno degli elementi necessari e che è presente nell’aria. Anche ciò giustifica l’utilizzo dell’azoto negli pneumatici dei carrelli degli aeroplani che, in fase di volo, è sottoposto a maggior rischio di esplosione a causa della decompressione. L’azoto viene inoltre utilizzato nei mezzi che operano nelle vicinanze di esplosivi di vario tipo.
L’azoto è secco. In linea teorica l’uso di questo gas azzera il surriscaldamento interno alla gomma che è invece causato dalla naturale umidità presente nell’aria. L’aria infatti si surriscalda e l’acqua evapora per effetto del calore sviluppato dal rotolamento, contribuendo a alzare temperatura interna e pressione. Ma anche in questo caso le differenze non sono troppo rilevanti.
Gonfiaggio pneumatici con azoto: perché no
Uno degli svantaggi è la difficoltà di reperire stazioni o officine che offrano il servizio di gonfiaggio ad azoto. Sono sempre meno gli operatori attrezzati e il rischio, in caso di urgenza, è di dovere mischiare dell’aria all’azoto già presente nelle gomme. Non succederebbe nulla, ma verrebbero abbattuti i benefici guadagnati.
Anche il costo va tenuto presente, dato che il gonfiaggio di un treno di pneumatici ha un prezzo di 12 €. Questa spesa va ripetuta ad ogni cambio stagionale e quindi raddoppiata nell’arco di un anno.
Dovrei scegliere il gonfiaggio pneumatici con azoto oppure no?
Sono spiacente ma è chiaro che, almeno al momento, non esista un consiglio giusto da dare. I vantaggi gonfiaggio pneumatici con azoto ci sono ma non sono così incisivi. E la spesa per la sua gestione è più alta rispetto al normale gonfiaggio ad aria ma non elevatissima. Certo non è sempre facile trovare officine attrezzate ma se il tuo meccanico di fiducia esegue il gonfiaggio ad azoto, perché no?
Dunque si tratta di capire se sei disposto a sostenere costi un po’ più alti e a cercare stazioni attrezzate per ottenere dei vantaggi non così netti su una normale auto da strada. E questa scelta spetta solo a te.