Arriva finalmente il tanto atteso chiarimento ministeriale sul condono bollo auto. Il Ministero dell’Economia ha fornito un chiarimento che estende la Pace Fiscale, introdotta a fine 2018 e che ha eliminato le cartelle di pagamento fino a 1.000 euro, anche alle cartelle esattoriale emesse in conseguenza al mancato pagamento del bollo auto dal 2000 al 2010.
Il decreto detto anche strappa-cartelle, non faceva infatti esplicito riferimento a questo tipo di debito tributario e, come vedremo, è dovuta intervenire per prima la Cassazione a sancirne il diritto mediante una sentenza.
Fino al chiarimento, dunque, in molti si sono rivolti alle Commissioni Tributarie per contestare la pretesa di pagamento delle Regioni opponendo appunto la Pace Fiscale e chiedendo la cancellazione delle cartelle.
Come annullare le cartelle riguardanti il bollo auto dal 2000 al 2010?
Non devi fare nulla, le cartelle relative al periodo citato decadono in maniera automatica. Lo farà d’ufficio l’Agenzia delle Entrate Riscossione di concerto con le Regioni, dal momento che si tratta di un tributo regionale.
È però molto importante ricordare che:
- il debito sotto i 1.000 euro deve essere comprensivo di sanzioni ed interessi, se la quota capitale sommata ad essi supera la soglia dei 1.000 euro non vi sarà cancellazione d’ufficio;
- l’intervallo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 riguarda la scadenza del bollo e non anche il mese in più che viene concesso per legge per mettersi in regola.
Bollo auto: prescrizione e verifica del pagamento
Se il tuo debito con il fisco per il bollo auto riguarda gli anni successivi al 2010, leggi il nostro approfondimento sulla prescrizione bollo auto.
Se invece vuoi verificare di aver pagato, vai al nostro articolo Bollo auto: verifica del pagamento
Sentenza della Cassazione sul condono bollo auto
Prima del chiarimento ministeriale, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11410 del 30 aprile 2019, ha determinato la decadenza delle richieste di pagamento e dei contenziosi per intervenuta normativa sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Allargando di fatto la Pace Fiscale al mancato pagamento del bollo auto dal 2000 al 2010.
La sentenza ha determinato la decadenza di qualsiasi contenzioso col fisco, compreso chi ha avviato ricorso contro la richiesta di pagamento del bollo auto.
Nella sentenza, la Corte di Cassazione precisa:
l’annullamento è effettuato alla data del 31 dicembre 2018 per consentire il regolare svolgimento dei necessari adempimenti tecnici e contabili. Ai fini del conseguente discarico, senza oneri amministrativi a carico dell’ente creditore, e dell’eliminazione dalle relative scritture patrimoniali, l’agente della riscossione trasmette agli enti interessati l’elenco delle quote annullate su supporto magnetico, ovvero in via telematica, in conformità alle specifiche tecniche di cui all’allegato 1 del decreto direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze del 15 giugno 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 142 del 22 giugno 2015.
Decreto Crescita: condono bollo auto
Il Decreto Crescita (decreto-legge 34/2019) è diventato legge il 27 giugno 2019, e comprende, tra i vari provvedimenti, la possibilità per gli enti locali di attivare una serie di misure per rientrare delle tasse locali, tra cui il bollo auto:
- le cartelle per mancato pagamento del bollo auto devono essere state notificate tra il 2000 e il 2017;
- è possibile pagare solo l’importo dovuto all’origine, privo di sanzioni e interessi (pagando il bollo con il condono, pagherai la stessa cifra che avresti versato pagando entro la scadenza corretta anche se la cartella è del 2000, dunque di 19 anni fa);
- si potrà pagare in un’unica soluzione oppure a rate, ma l’ultima rata andrà versata entro il 30 settembre 2021;
- il condono riguarda i soli enti locali che hanno affidato la riscossione all’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), ma ci sono degli enti che si sono affidati ad agenti diversi (ad esempio, l’agenzia di riscossione per il Comune di Torino è la Soris);
- gli enti locali potranno decidere autonomamente se aderire o meno alla rottamazione e dovranno farlo con delibera entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto crescita (pubblicazione non ancora avvenuta al momento in cui si scrive).