Bollo auto: I protagonisti della maxi truffa
Pasquale Pompilio Guerrieri di 71 anni, con i figli Gabriele e Gianluca (rispettivamente di 39 e 36 anni) sono gli indagati. Stando a quanto riporta la cronaca locale leccese i reati sono quelli di peculato (fino al 2013), truffa aggravata, appropriazione indebita e utilizzo abusivo di sigilli, in diversa misura.
Pasquale Guerrieri era autorizzato a riscuotere le tasse regionali dell’ACI presso la propria agenzia di Campi Salentina, mentre il figlio Gianluca si occupava delle pratiche automobilistiche. Fin qui tutto a posto se non fosse che ai due è contestata l’appropriazione indebita di somme comprese tra i 115 ed i 270 euro di sei ignari clienti, destinati invece alla Regione Puglia.
L’ACI avrebbe revocato il mandato a tale agenzia la quale, però, non ha mai pensato di avvisare i clienti andando avanti a svolgere il loro lavoro. Dopo alcune situazioni che hanno insospettito gli automobilisti, è scattata la denuncia e la verifica da parte dei Carabinieri.
Bollo auto falsa: scatta il reato di truffa aggravata
Dietro approfondimenti, la Procura lavora con l’ipotesi di reato di truffa aggravata, poiché l’agenzia in questione avrebbe continuato ad agire senza avere una valida autorizzazione a farlo.
I Guerrieri sarebbero andati avanti a occuparsi dell’assistenza per il pagamento del bollo auto, utilizzando documenti cartacei intestati ad ACI Bollonet e il timbro ufficiale dell’associrazione. Proprio la detenzione e l’utilizzo di tale timbro ha aggravato la posizione dei titolari dell’agenzia autori della maxi truffa di pratiche in quanto, una volta revocato il mandato, il timbro e tutto il materiale intestato andava restituito alla stessa ACI.