Cos’è la guida autonoma
Si parla molto di esperimenti sulla guida autonoma, ovvero auto che porteranno in giro le persone senza che queste si debbano preoccupare di semafori, segnaletica e attraversamenti pedonali. Al di là delle varie opinioni che alimentano discussioni e dibattiti, pare esser proprio la “moda” del momento al punto che, secondo qualcuno, tra qualche anno si viaggerà tutti su delle celle che ci condurranno dal punto A al punto B di destinazione.
Se ciò comporterà una rivoluzione nel settore dell’automobile e dei trasporti, potrebbe non esser così per l’assicurazione auto. Infatti, se i veicoli dialogano tra loro e possono ridurre gli incidenti, la speranza è che i costi assicurativi diminuiscano, ma la realtà potrebbe non essere propriamente questa.
In caso di incidente la responsabilità è della casa automobilistica oppure di chi ha sviluppato il software, oppure di chi ha fornito i componenti? Bel dilemma insomma, perché le assicurazioni non sanno ancora come comportarsi e soprattutto come disciplinare la materia.
Assicurazione auto e guida autonoma: il parere dell’agenzia Moody’s
A sostenere questa teoria è anche l’agenzia Moody’s Jasper Cooper la quale evidenzia come, ammesso che realmente ci possano essere meno incidenti, è altresì vero che una eventuale riparazione di un veicolo sarà più costosa proprio per la tecnologia e l’elettronica in esso contenuto. Insomma, il quadro parrebbe essere meno incidenti ma riparazione decisamente più costose.
In quest’ottica sarà impossibile che i costi delle assicurazioni si ridurranno, almeno non nei primi dieci anni da quando sarà resa accessibile a tutti la guida autonoma. Diverso sarà il discorso quando questa tecnologia avrà preso piede (tra una trentina di anni); a quel punto è probabile che i costi potranno ridursi.
Questione fondamentale sarà comunque stabilire la responsabilità in caso di incidente con auto a guida autonoma ed è proprio questo parametro che potrebbe fare la differenza per la compagnia assicurativa. La questione sarà presumibilmente più complessa: se si verifica un’incidente tra due auto a guida autonoma, di chi è la responsabilità? Della casa automobilistica o delle aziende fornitrici dei componenti? Non è così semplice e il rischio è che la compagnia di assicurazione auto stia nel mezzo senza sapere come comportarsi. Altro problema sarà la gestione delle vetture autonome destinate al car sharing, perché le assicurazioni stipulate sono differenti rispetto a quelle normali.
Anche dal punto di vista burocratico ci sono delle questioni di non semplice gestione, prima fra tutte il “significato” di patente: sarà ancora necessaria? Ne servirà una normale o no? E l’assicurazione auto servirà ancora se non vi saranno incidenti?
L’opinione di Umberto Guidoni della Fondazione Ania
Di questo ne parla Umberto Guidoni, responsabile del settore auto di Ania, il quale sostiene che comunque l’assicurazione auto non sarà cosa obsoleta perché esiste un rischio che continuerà a permanere seppur in misura ridotta: la responsabilità civile. Ci sarà una fase di transizione che porterà negli anni a migliorare grazie al progresso tecnologico e proprio in questa fase qualcuno continuerà ad avere delle responsabilità.
Sempre secondo Guidoni, qualora due veicoli a guida autonoma dovessero causare incidenti, accertando che il fatto dipenda dai dispositivi installati, la responsabilità sarà della casa costruttrice che dovrà tutelarsi appositamente con una polizza assicurativa speciale. Stessa cosa vale anche per il proprietario, il quale potrebbe non aver fatto svolgere la regolare manutenzione al veicolo e per questo sarà anch’egli responsabile.
Cambierà dunque il concetto di assicurazione auto, ma continuerà ad esistere una copertura, anche per tutelare danni derivanti da imprevisti (una asperità dell’asfalto, un ostacolo improvviso…) e non è assolutamente detto che i premi assicurativi debbano obbligatoriamente diminuire.
La soluzione della compagnia Adrian Flux
Questa novità assoluta in materia di assicurazione ricomprende casistiche di vario genere, dalle più generali alle più specifiche e dettagliate, studiate sia a “protezione” delle persone umane, sia a “protezione” della tecnologia. Curioso il fatto che tale assicurazione preveda il caso di incidente causato da un mancato aggiornamento del software del veicolo: il proprietario ha tempo un solo giorno per aggiornare, quindi l’assicurazione copre il danno solo il giorno dopo che l’aggiornamento è stato lanciato in maniera ufficiale dalla casa. Se il sinistro si verificasse anche solo un’ora dopo lo scadere del giorno solare (quindi dopo le 24 ore), la responsabilità sarà da attribuire interamente all’automobilista. Previsti anche i casi in cui l’auto autonoma è sottoposta ad attacco di hacker oppure in caso di crash di sistema, proprio come fosse un normale computer.
Nella polizza viene comunque esplicitato che il guidatore deve essere sempre e comunque vigile, capace di intervenire con prontezza per cercare di impedire il sinistro. Se i tempi di reazione non sono rapidi (discutibile è poi il parametro di misurazione e di valutazione) l’assicurazione tenderà a non coprire il danno.
Cosa ci aspetta nel futuro?
Le assicurazioni andranno a scoprire territori inesplorati proprio perché si verificheranno contesti e situazioni tutte nuove: innanzitutto l’auto a guida autonoma come verrà utilizzata rispetto all’uso attuale dell’auto? E in caso di condivisione di utilizzo come si disciplinerà la materia? L’auto a guida autonoma si potrà prestare bene anche al noleggio, quindi alla condivisione di utilizzo: che tipo di assicurazione verrà stipulata in questo caso?
Anche la costatazione amichevole probabilmente non avrà più molto senso, perchè è presumibile pensare che in un mondo dove tutto sarà connesso, le auto trasmetteranno alle rispettive compagnie assicurative, dei dati tali per cui le stesse potranno comprendere le modalità di accadimento degli eventi, con buona pace dei passeggeri.
Secondo un filone di pensiero, il passeggero dovrà essere istruito ad intervenire ai comandi del veicolo in caso di emergenza: si sarebbe potuto evitare l’incidente se il passeggero/conducente/guidatore, fosse intervenuto per tempo? Perchè non lo ha fatto? E dopo queste ipotetiche e logiche domande, potrebbero nascere ulteriori cavilli per evitare il pagamento e il risarcimento.
Sono ancora molti i lati oscuri anche delle auto senza guidatore, soprattutto in termini di “lettura” non tanto della strada, ma quanto dei pedoni, delle biciclette o dei comportamenti illogici delle persone. Quel che sarà certo è che la materia assicurativa dovrà adeguare la sua disciplina all’evolversi della situazione, la quale per fortuna, non è poi così imminente, anche se secondo certa gente già il 2020 potrebbe essere invaso da questo genere di veicoli.