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Assicurazione auto: creata l’app che monitora il profilo Facebook

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Da Admiral Insurance arriva l’idea di dedurre i comportamenti alla guida dei clienti in base ai loro atteggiamenti sui profili Facebook. La compagni offre in cambio degli sconti sull’assicurazione auto.

Assicurazione auto: sconti per chi “presta” il profilo Facebook

Admiral Insurance avrebbe dovuto lanciare in settimana il firstcarquote. Il servizio avrebbe garantito sconti sull’assicurazione auto a coloro che avessero acconsentito di lasciarsi analizzare il profilo Facebook dalla compagnia assicurativa gallese.

L’idea suona originale, e lo è. Ma da ciò che sostiene la stessa Admiral Insurance, pare che che sia possibile inquadrare la soggettività di un individuo dai suoi comportamenti sui social network, in particolare su quello più diffuso: Facebook. Una volta delineata la personalità del cliente, questa fornirebbe dati significativi sul suo atteggiamento alla guida e, di conseguenza, la compagnia assicurativa ne trarrebbe informazioni molto preziose.

Assicurazione auto Firstcarquote: no di Facebook e Open Rights Group

Il progetto Firstcarquote avrebbe portato Admiral Insurance a esaminare i profili dei neopatentati inglesi assicurati. Tuttavia, promettere sconti in cambio di dati sensibili, non è sembrata una pratica tollerabile da parte dei manager di Facebook e nemmeno dal punto di vista dell’Open Rights Group, l’associazione inglese che difende i diritti digitali degli utenti della rete.

La stessa associazione ha dato conferma che Facebook ha disattivato l’applicazione Firstcarquote, il cui esordio è stato per ora rimandato almeno affinché non giungerà il via libera dal noto social network.
Sempre dal blog di Open Rights Group:

“Pratiche così intrusive potrebbero portare a scelte contro alcuni gruppi sulla base di pregiudizi legati a razza, genere, religione o sessualità, o perché i loro post in qualche modo li contraddistinguono come non convenzionali. In definitiva questo potrebbe cambiare il modo in cui le persone usano i social media, incoraggiando l’auto-censura in previsione di future decisioni.”

Ad ogni modo Admiral Insurance aveva preannunciato che in nessun modo avrebbe tenuto sotto osservazione le fotografie degli aderenti all’iniziativa al fine di controllarne e dedurne i comportamenti. La compagnia aveva anche ricordato che ogni adesione sarebbe stata del tutto volontaria. Tutto questo non è stato sufficiente a convincere il gruppo di Zuckerberg e l’associazione Open Rights Group.

Gli sconti avrebbero potuto far risparmiare ai neopatentati cifre fino ai 388 euro in un anno.

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