Quando si parla di assicurazione auto non si può non considerare ciò che avviene dopo un sinistro. Non sempre si arriva a un accordo e in questi casi le parti si ritrovano di fronte a un giudice. Secondo l’IVASS il numero delle cause pendenti è sceso negli ultimi anni, ma i costi rimangono molto alti.
Assicurazione auto: meno cause ma più lunghe
Le cause pendenti che hanno a che fare con sinistri e assicurazione auto sono poco più di 247.000. Secondo le statistiche diffuse dall’IVASS, negli ultimi otto anni le cause in piedi in tribunale sono diminuite di oltre il 18%.
Solo una minima parte delle cause pendenti è di tipo penale (circa l’1%). Le cause penali sono anche quelle che hanno i costi più elevati: in media il costo di un contenzioso penale è di 220.000 euro.
Più bassi, ma comunque rilevanti i costi delle cause civili: per i giudizi di primo grado si spendono circa 25.000 euro, mentre per il secondo e il terzo grado le spese arrivano a 45.000 euro.
Le cause pendenti non sono solo care, ma anche lunghe. Circa una causa su tre è stata avviata da almeno cinque anni.
A rischio aumento l’accantonamento per il Fondo Vittime della Strada
Nei casi in cui i sinistri siano causati da un’auto pirata, per risarcire i danni subiti dalle persone coinvolte nell’incidente si ricorre al fondo Vittime della Strada.
Il fondo è alimentato dagli automobilisti in regola con i pagamenti dell’RC auto. Al momento del pagamento dell’assicurazione, il 2,5% del versamento viene accantonato nel fondo. Il problema è che il fondo sta per esaurirsi: ogni anno i risarcimenti si aggirano attorno ai 400 milioni di euro.
Il CONSAP ha proposto un aumento della percentuale di accantonamento, dal 2,5 al 4%. Se la proposta venisse approvata, l’assicurazione auto sarebbe più cara in media di 6 euro, ma con aumenti che arrivano fino a 40 euro per le polizze più elevate.