Assicurazione auto: perché si paga di più?
L’Italia da tempo detiene il primato delle polizze assicurative RC auto più costose d’Europa e a dichiararlo, oltre ai dati statistici, è anche Salvatore Rossi, presidente dell’IVASS (istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni).
Il problema è soprattutto derivante dal fatto che sono molteplici le frodi ai danni delle compagnie di assicurazione e di conseguenza queste, al fine di “proteggersi”, innalzano i premi. Le frodi, d’altro canto, ci sono proprio per “autoridursi” illecitamente il premio, cercando di “recuperare” qualche euro. Insomma, un circolo vizioso da cui è difficile uscire se non con pazienza e calma.
Assicurazione auto: alcuni dati sui premi
È tuttavia oggettivo il dato che indica nella percentuale del 7,5% il calo dei premi annui, con riferimento nel periodo 2015, riduzione media che però non è bastata a fare lasciare al nostro paese la prima posizione delle assicurazioni auto più costose.
Alla riduzione dei premi hanno contribuito le installazioni della scatole nere su diversi veicoli, così come un ruolo importante lo hanno avuto anche gli sconti proposti dalle stesse compagnie assicurative qualora si optasse per la stipula di un contratto RC auto con garanzie accessorie aggiuntive.
Questa riduzione del 7,5% si traduce in una riduzione dell’importo medio del premio annuo assicurativo che nel 2011 contava, per l’Italia, ben 240 € in più rispetto alla media degli altri Paesi europei, come ad esempio Francia e Germania, mentre nel 2015 il divario è sceso a 150 euro. Il che significa che mediamente, per una assicurazione auto, in Italia si pagano circa 150 euro in più rispetto a Francia e Germania.
La nuova normativa in materia di assicurazione auto potrebbe avere come conseguenza un ulteriore ribasso delle quote dei premi. Infatti la dematerializzazione del Certificato di Proprietà, le nuove clausole inerenti la carrozzeria convenzionata, la rinuncia alla tutela legale da parte del contraente e la nuova banca dati dell’archivio integrato antifrode, potrebbero portare alla riduzione dei premi.
Assicurazione auto in calo, lo conferma è anche l’AIBA
A confermare il fatto che nel 2015 l’assicurazione auto è stata meno care, ci pensa l’AIBA (Associazione Italiana dei Brokers Assicurativi). Il riferimento è alle polizze RCA, i cui premi sono mediamente diminuiti del 3,5%.
Al di là di questa percentuale, frutto della contrattazione dei clienti con le compagnie assicurative, l’entrata media che è andata alle compagnie di assicurazioni come sommatoria dei premi annui pagati dai propri clienti, è diminuita di oltre il 6%. Questo per il 2015, che comunque ha visto gli ultimi mesi avere un leggero miglioramento, in seguito anche un incremento del mercato dell’auto.
Questo testimonia e conferma evidentemente un altro dato importante: la stima dei quattro milioni di veicoli circolanti e non assicurati regolarmente è vera ed è una piaga da sconfiggere, come già stanno facendo governo e forze dell’ordine, uniti nel combattere e smascherare le frodi assicurative.
Costo assicurazione auto: come è variato
Tornando ad analizzare i dati AIBA, la riduzione dei premi dell’assicuraziona auto è stata prevalente nella prima metà dello scorso anno 2015, con ribassi di prezzi che hanno interessato maggiormente il Sud Italia e le zone in cui le statistiche indicano un rischio maggiore per le assicurazioni. Città come Napoli, Bari e Reggio Calabria hanno ridotto i prezzi in percentuale anche del 5-6%, mentre nelle zone del Settentrione non so sono registrati particolari mutamenti (se si esclude Torino con un calo dell’1,5% e Milano con una diminuzione dell’1%).
Alla diminuzione generale degli incassi, si contrappone una crescita delle garanzie accessorie, come ad esempio l’incendio e furto, la polizza cristalli e simili. Queste aggiunte contribuiscono spesso a ricevere il diritto ad una diminuzione del premio assicurativo annuo, una sorta di sconto quantità. Infatti decresce l’incasso complessivo, ma crescono gli incassi relativi alle singole polizze aggiuntive, anche se non di molto, merito soprattutto delle imprese che coprono eventuali danni alle flotte aziendali, o alle vetture aziendali immatricolate.
L’indagine sulle assicurazioni auto redatta da AIBA ha coinvolto anche i dati relativi al prezzo del petrolio. Infatti grazie al ribasso del prezzo dei carburanti, sono stati favoriti gli spostamenti e di conseguenza anche le percorrenze chilometriche, con conseguenza diretta di una maggiore probabilità di incidenti e quindi maggiori risarcimenti (incrementati dell’1% circa rispetto all’anno precedente nel loro complessivo, anche a causa delle solite frodi che amplificano i danni e quindi i risarcimenti).
Probabile comunque che anche il 2016 chiuderà con una riduzione delle entrate per le compagnie assicurative, dato che peraltro già ora pare confermato.