Che cos’è l’assicurazione auto Peer to Peer?
Il funzionamento dell’assicurazione peer to peer è semplice: il premio che viene pagato dai clienti, oltre alla quota dell’assicurazione standard, include una seconda quota che viene versata in “un fondo” del gruppo. Alla fine dell’anno ciò che avanzerà dal fondo comune verrà restituito ai clienti, a patto che non avranno ricevuto alcun indennizzo assicurativo e che quindi non avranno usufruito dell’assicurazione.
Riassumendo il concetto, tutti i premi raccolti vengono immessi in un fondo comune da cui attingere in caso di necessità e di sinistri. Sarà grazie al virtuosismo dei partecipanti al gruppo che sarà possibile per l’anno successivo avere anche una riduzione di costo della polizza.
La tipologia assicurativa Peer to Peer è stata proposta in anteprima assoluta dalla società tedesca Friendsurence e, allo stato attuale, annovera 75 mila clienti che hanno stipulato polizze inerenti a prodotti hi-tech (smartphone, tablet, notebook e fotocamera), personale, casa e auto.
Assicurazione Peer to Peer: perché conviene?
È logico pensare che i vantaggi maggiori siano per i clienti che appartengono ad un gruppo numeroso con pochi risarcimenti, coperti soltanto con il denaro appartenente al fondo stesso. In alcuni casi infatti è possibile anche usufruire di uno sconto polizza del 50%.
Se si considera il biennio 2013-2014, la compagnia Friendsurance è stata in grado di restituire il 33% dei premi versati a circa l’80% della propria clientela che ha stipulato la polizza P2P.
La metodologia porta vantaggi sia alle compagnie assicurative che ai clienti. I secondi beneficiano di una possibile restituzione, mentre le compagnie saranno tutelate dal comportamento virtuoso dei consumatori, i quali cercheranno di massimizzare e di ottimizzare il loro comportamento, riducendo sinistri e frodi.
La diffusione dell’assicurazione Peer to Peer
La voce di un fondatore della compagnia tedesca dichiara: “Abbiamo un numero di clienti paragonabile a una società assicurativa tedesca di medie dimensioni. Facendo un paragone con le altre startup assicurative tecnologiche europee siamo molto più avanti nello sviluppo”. Anche nel Regno Unito il modello si sta sviluppando e sta crescendo e infatti è nata Guevara, una società che ha deciso di applicare il sistema alle polizze automobilistiche.
Applicare il modello peer to peer in Italia potrebbe essere interessante per ridurre le truffe e le frodi, ma anche per ridurre il numero di auto circolanti senza assicurazione. Per chi decide di non assicurare la propria auto per problemi economici, avere un incentivo potrebbe rappresentare un incoraggiamento in quanto l’impatto della spesa annuale potrebbe venire ridotto.
Insomma, la chiave di questo successo è legato a un modello di business che detiene le proprie radici su quella che si chiama share-economy, efficiente e sostenibile.