Ci eravamo lasciati esattamente un anno fa, giugno 2014, con il primato che il nostro paese ha ottenuto grazie al caro prezzi Rc auto. Oggi riprendiamo l’argomento per raccontarti che cosa è cambiato… oppure no?
Negli ultimi vent’anni i prezzi RC auto si sono gonfiati come il pallone aerostatico della mongolfiera, aumentando del 480%, ma purtroppo nessun governo è stato in grado di fermare questa tendenza. Le nostre tariffe sono il doppio della media europea grazie al divario che colpisce lo stesso paese. Si sa infatti che un torinese può arrivare a pagare la propria assicurazione la metà di un cittadino del sud.
Ma abbiamo fatto i conti senza l’oste perché l’Europa è la prima a permettere le discriminazioni; leggiamo come nella consolidata Giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea il paragrafo 91 riporta: “In particolare, è pacifico che l’obbligo di contrarre non impedisca alle imprese di assicurazioni di calcolare una tariffa più elevata per un contraente residente in una zona caratterizzata da un numero rilevante di sinistri rispetto ad un contraente residente in una zona a rischio meno elevato.”
Le novità prezzi RC auto nel Ddl Concorrenza 2015
Non siamo dei giuristi, ma proviamo ad analizzare insieme l’articolo. Il rischio è definito dalla somma di due fattori: numero di sinistri in un determinato lasso di tempo (frequenza) e costo totale dei sinistri diviso il numero degli stessi (costo medio); quello che esula da questi due parametri nel calcolo del rischio sono fattori aggiuntivi (detti “caricamenti”) inseriti per motivi commerciali o strategici. Quindi il rilancio della legge “Tariffa Italia” probabilmente continua a non essere fattibile; ma il 2015 ha portato lo stesso qualche cambiamento.
Il disegno di legge Concorrenza 2015 che contiene la riforma per i prezzi RC auto riguarda l’introduzione di sconti sull’assicurazione auto in favore degli automobilisti che decidono di installare una scatola nera sul veicolo, e che prevedano la riparazione auto presso officine convenzionate con la compagnia.
Precedentemente anticipato da Rosario Storniaiuolo (Presidente di Federconsumatori Campania) e Antonio Coviello (docente universitario ed esperto di questioni assicurative), anche il Consigliere Regionale piacentino di Fratelli d’Italia Tommaso Foti tratta l’argomento prezzi RC auto. A lui sta a cuore il problema che riguarda le officine non convenzionate, le norme introdotte dal Ddl Concorrenza 2015 obbligano infatti le assicurazioni a praticare sconti solo ai clienti che all’acquisto optano per la riparazione auto presso carrozzerie convenzionate. Ritiene che ci sia una limitazione della libertà di scelta degli automobilisti e del risparmio sull’RC auto, in quanto non sia quantificabile né preventivabile perché dipendente dalla scelta di ciascuna compagnia assicurativa. In questo caso non si vorrebbero avere degli amici carrozzieri, costano di più!
Quanto guadagnano veramente le assicurazioni?
Parliamo di costi e ci mettiamo per un attimo dalla parte delle compagnie assicurative; tutti noi crediamo che i prezzi siano direttamente proporzionali al loro guadagno… e invece no! Le assicurazioni aumentano il prezzo perché pagano ai contraenti i risarcimenti più alti d’Europa (prezzi dei sinistri gonfiati, denunce dei sinistri inesistenti, ecc…). Mentre da un lato si stima che il guadagno delle compagnie si aggiri intorno ai 3,70 euro per ogni contratto stipulato, dall’altro uno studio IVASS rivela che gli italiani pagano il premio assicurativo circa il 56% in più rispetto agli altri paesi europei. Insomma, pare che sia l’Italia stessa ad avere qualche problema tra gli ingranaggi assicurativi.
Caro lettore, ci siamo messi dalla parte di chi paga e di chi stipula, ma torniamo ora allo Stato italiano; dal governo Letta si parla di Decreto Destinazione Italia, molto lontano da un definitiva approvazione, vorrebbe “risolvere” le differenze territoriali. Non possiamo non menzionare tuttavia l’incidenza delle truffe più frequenti nel Mezzogiorno rispetto che al Nord; e la questione implica anche riflessioni di natura politica e sociale. Sappiamo che la statistica non è dalla nostra parte, sappiamo del meccanismo di compensazione del fattore frodi, ma davvero non sappiamo che i rincari e le ingiustizie colpiscono quasi sempre gli automobilisti onesti?!
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Ci troviamo in una situazione tipica del cane che si morde la coda: il costo eccessivo in alcune zone incentiva la truffa, ma dall’altra parte viene colpito chi già versa in condizioni disagiate. Confidiamo che tra un anno, giugno 2016, ritorniamo a trattare questo argomento con dei cambiamenti significativi che ci possano far dire: il nord e il sud uniti dai prezzi RC auto.
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