Noi italiani possiamo “vantarci” di molti primati, alcuni di questi troppo negativi. Abbiamo da tempo quello della benzina più costosa d’Europa, quindi non potevamo farci mancare quello delle Rc Auto per rendere il possesso e l’utilizzo di una vettura sul territorio italiano una faccenda sempre più complessa.
L’ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), che a breve diventerà IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), l’Ania e le associazioni dei consumatori si confrontano annualmente per determinare quanto un cittadino italiano spenda per usare la propria vettura a livello assicurativo.
Confrontando i dati raccolti durante il 2012, è emerso che un italiano di 40 anni per assicurare la propria automobile può arrivare a pagare l’Rc Auto anche il doppio di un cittadino spagnolo. Ci sono anche dei casi al limite dell’assurdo, come può essere un giovane neopatentato che è costretti a versare una quota di 3000€ per assicurare la propria vettura annualmente.
I dati raccolti dall’Adiconsum mostrano che i francesi pagano l’assicurazione auto il 31% in meno agli italiani, i tedeschi il 36% e gli spagnoli addirittura la metà. Considerando poi che mediamente l’RC Auto annuale da noi ammonta a 480€ contro un media europea di 230€ (in Francia è di 248€ mentre in spagna 207€), la situazione ha qualcosa di paradossale. L’Rc Auto per un italiano arriva a pesare il 3% sul reddito annuale, questo perché abbiamo lo stipendio medio più basso di paesi menzionati. Come può accadere una cosa del genere?
L’Ania (Associazione nazionale fra le Imprese Assicurative) prova a fornire una risposta mettendo in evidenza come le compagnia assicurative francesi o tedesche adottino gli stessi prezzi delle nostre compagnia assicurative e non quelle che usano in Francia o in Germania. Un adeguamento dovuto ai costi più alti da sostenere per una compagnia assicurativa, costi che lievitano perché da noi si verificano molti più incidenti rispetto a quelli che si registrano in altre nazioni europee, nonostante il numero di veicoli, della diramazione stradale e degli altri parametri di riferimento siano molto simili. Dati alla mano le cose sembrano andare davvero così.
In Italia l’incidenza generale dei sinistri con danni alla persone è del 23%, contro il 18% spagnolo e il 10% francese. Da noi si registrano 3 milioni e mezzo di sinistri all’anno con oltre un milione di feriti, mentre oltralpe sono solo 1.7 milioni i sinistri con poco più di 200 mila feriti e questo quasi a parità di veicoli in circolazione. Sinistri che portano a un esborso da parte delle compagnie di più di 14.5 miliardi di euro, invece dei 6.5 miliardi versati in Francia, e a una “giustificazione” del prezzo finale delle polizze Rc Auto italiane. Vuol dire che noi italiani siamo più maldestri alla guida?
No, il punto è proprio quello. Non si tratta di essere meno attenti al codice della strada o semplicemente più “sfortunati”, ma nel voler godere di agevolazioni in modo illecito. Secondo Ania e Adiconsum tanti rimborsi assicurativi vengono versati per coprire i danni causati dai micro-incidenti, che causano piccole lesioni/ferite come il noto “colpo di frusta”. Piccoli sinistri stradali che la maggior parte delle volte risultano essere delle vere e proprie truffe. Cosa si potrebbe fare per evitare questi “raggiri”? Una legge che renda più efficace l’accertamento delle lesioni in caso di sinistro stradale, che prevedono il rimborso assicurativo, è stata varata dal governo Monti ma ora occorre un’azione antifrode più incisiva.
Risparmiare si può. 6sicuro.it dà una mano, ma poi siamo noi a dover cambiare atteggiamento.