Apple non si lancerà facilmente in mercato fortemente in crisi come quello dell’automotive, anche se le voci di corridoio che si ripropongono ciclicamente dicono che rivoluzionerà il settore grazie alle sue tecnologie. Hardware e software made in Cupertino si integreranno sempre di più con i veicoli del futuro, modificandone l’aspetto e “funzionalità”. Che Apple abbia già implementato la sua iCar?
Allo scorso Worldwide Developers Conference (WWDC) la Apple ha presentato il suo nuovissimo iOs in the Car, un sistema operativo destinato alle automobili che permetterà di integrare Siri (software di riconoscimento vocale) con l’elettronica di bordo.
In breve le funzioni di un classico iPad/iPhone andranno a integrare i sistemi di infotainment delle più importanti case automobilistiche. Gestione della rubrica, inoltro sms, chiamate vocali, scelta dei brani musicali, pianificazione degli itinerari e tanto altro, servendosi esclusivamente della voce. Honda, Mercedes, Nissan e tante altre, tra cui Ferrari, hanno in programma per il 2014 la realizzazione di vetture con iOs in the Car.
La tecnologia permetterà di personalizzare sempre di più l’auto del futuro, non solo nei sistemi di bordo, ma anche strutturalmente. One è un esempio perfetto. Costruita a Torino, nelle Officine Gp Desing, è un modello unico di motocicletta.
Prodotta in solo 19 esemplari, One è la prima superbike a sostituire il cruscotto con un Apple iPad mini con software sviluppato per adattarsi alle esigenze dei centauri. Una due ruote modificata in tutto: la base è di una MV Augusta Brutale 800 e non sono solo i numerosi componenti realizzati a mano che giustificano i 39 mila euro richiesti per l’acquisto, ma anche per la capacità di offrire un’esperienza d’utilizzo completamente nuova.
L’iPad mini allarga le potenzialità del veicolo, oltre alle classiche mappe e impostazioni da cruscotto, fornendo una customizzazione mai vista finora ma che potrebbe essere implementata in futuro. Informazioni realtime, modifiche dell’assetto del veicolo, app dedicate che trasformerebbero il veicolo in un device unico, interfacciato continuamente con il pilota.